Un percorso diagnostico-terapeutico che si pone come obiettivo principale quello di assicurare ai pazienti oncologici, durante le diverse fasi della malattia, un’integrazione di competenze cardiologiche ed oncologiche in maniera da ottimizzare l’assistenza.

Questo importante protocollo è stato creato e viene applicato già da alcuni anni all’ospedale “Versilia” e rappresenta ormai un servizio fondamentale per una reale presa in carico interdisciplinare del paziente.

Il percorso – che è stato pensato ed adattato alla realtà ospedaliera versiliese ma è stato concepito in modo da essere adattabile con minime variazioni ad altri ospedali – ha suscitato grande interesse nel mondo scientifico, tanto che un lavoro curato dalla Cardiologia e dall’Oncologia del “Versilia” verrà presentato a breve sulla più importante rivista cardiologica italiana. Il primo ed il secondo nome dell’articolo in fase di pubblicazione sono rispettivamente quelli della dottoressa Maria Laura Canale, cardiologa, e del dottor Andrea Camerini, oncologo.

Il prossimo 15 settembre a Pietrasanta, inoltre, il gruppo Cardio-Oncologico versiliese promuoverà un evento scientifico, a livello di area vasta, proprio su questo importante argomento.

 

Ma come è nata questa significativa iniziativa di cardioncologia?

E’ noto ormai da tempo che alcuni farmaci oncologici possono causare un danno miocardico ed è in continuo aumento il numero di pazienti che necessitano di una presa in carico collegiale da parte di cardiologi ed oncologi.

Negli anni scorsi si è per questo cercato di comprendere i meccanismi della cardiotossicità, di identificare percorsi di diagnosi e trattamento del paziente oncologico prima durante e dopo le terapie antitumorali e di proporre modelli organizzativi efficienti e sostenibili anche utilizzando le reti di professionisti.

La valutazione cardiologica riveste, infatti, un ruolo sempre più importante per molti pazienti in carico all’Oncologia, sia per il numero crescente di agenti anticancro con potenziali effetti collaterali cardiotossici, che per l’aumento di pazienti oncologici che presentano problematiche attive o pregresse di tipo cardiovascolare.

Da qui l’esigenza di una sempre più stretta e costante collaborazione interdisciplinare volta a garantire un accesso sistematico a valutazioni cardiologiche, anche tramite follow up proattivi e non solo quando vengono riferiti sintomi o segni suggestivi di tossicità cardiaca acuta.

Al “Versilia” i pazienti affetti da tumore vengono quindi seguiti da tempo in modo produttivo con un percorso integrato tra la Cardiologia, diretta dal dottor Giancarlo Casolo, e l’Oncologia, guidata dal dottor Domenico Amoroso, per ogni possibile complicanza della terapia tumorale sull’apparato cardiovascolare. In base al protocollo, per i pazienti a basso rischio è prevista una semplice valutazione cardiologica con ecocardiografia ogni 3 mesi durante il trattamento; ai pazienti ad alto rischio vengono invece garantiti una presa in carico interdisciplinare, la correzione dei fattori di rischio e la valutazione di eventuale strategia cardioprotettiva; infine, ai pazienti che sviluppano cardiotossicità si assicura, oltre ad una presa in carico collegiale, il rinvio (o, nel caso, la sospensione definitiva) del trattamento da parte dell’oncologo.

Data la possibilità di insorgenza di tossicità cardiaca anche dopo l’interruzione delle terapie, è infine prevista una sorveglianza post-trattamento con successive rivalutazioni.

 

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ultimo aggiornamento: 06-06-2017


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