In merito alle questioni che vengono sollevate sull’impianto di Pioppogatto, come sindacato, ci meravigliano i ragionamenti che qualcuno sta esternando sul territorio in materia di rifiuti, infatti proprio sulla questione Pioppogatto molto si è detto negli anni precedenti sia sulla potenzialità dell’impianto che era ed è di 140mil. tonnellate (non da oggi ma dalla nascita), sia sulla necessità dell’impianto per un corretto smaltimento dei rifiuti e sulla economicità e relativa tenuta occupazionale che devono vedere un impianto funzionante a pieno regime.

In più occasioni come sindacati abbiamo espresso il dovere che all’interno dell’ATO COSTA ci fosse un impianto di trattamento per un corretto smaltimento dei rifiuti e che non vi sono necessità di costruire altri impianti per il trattamento degli stessi rifiuti all’interno dell’area vasta per due semplici motivi:

1° si evitano duplicati inutili

2° con l’estensione progressiva del PAP (porta a porta) diventerà più che sufficiente l’impianto preesistente sul territorio ATO COSTA (Pioppogatto)

Inoltre ci stupisce che un orientamento politico ben consapevole dai tempi della giunta Larini e conseguentemente consapevole di un’idea che spaziava e spazia da sinistra a destra, oggi se ne esca con problematiche insussistenti futili ed inutili.

Dove sono finiti tutti i propositi di tenuta occupazionale – redditività dell’impianto per produrre risparmi sulla tariffa – sviluppo politiche sul trattamento dei rifiuti per un miglior utilizzo ecc….

Poi una domanda ce la dobbiamo fare ovvero, Pioppogatto diventa la pattumiera della Toscana Nord quando tutti e ribadiamo TUTTI sapevano della potenzialità finalità e necessità dell’impianto sin dalla sua costruzione, ma nessuno si chiede dove deve essere trattato il pattume quindi, “chi se ne frega”, basta che non sia dove ci sono gli impianti autorizzati corretti e a norma perchè sono a casa mia.

Questa è una grande filosofia che ci spinge a dire una volta di più che certa politica è bene che non prenda mai le redini del potere perchè si troverebbe di fronte a due strade, lottare contro il sistema per interessi di bottega oppure spostare l'attenzione su altri problemi perchè questo serviva solo per raccogliere voti.

Non è certo compito del sindacato fare politica ma occuparsi di politiche industriali che tengano conto di tutte le variabili sia occupazionali che ambientali e per questo troviamo assurdo che, proprio ora che ci sono meno motivi di ieri per lamentarsi sui futuri sviluppi e potenzialità dell’impianto, impianto che dovrà vedere uno sviluppo sul recupero di materiale e su quelle che ad oggi sono i nuovi concetti di trattamento del rifiuto non più fine a se stesso, qualcuno sollevi tanto polverone peraltro inconcludente e senza vere motivazioni. Forse serve per nascondere altro.

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ultimo aggiornamento: 19-06-2017


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