Giuliano Baldini ci ha lasciato ieri 28 giugno 2017 a pochi giorni dal suo 88esimo compleanno, uno degli ultimi self made man in un’Italia che non c’è più.

Classe 1929, ha passato un’infanzia non proprio agiata: era il figlio del bidello del liceo artistico in via Fillungo, e ha vissuto lì, nell’appartamento ricavato in una soffitta.

Il suo talento erano le vendite, una vera e propria sfida con se stesso nel riuscire a vendere qualcosa ad ogni suo interlocutore.
In uno dei nostri viaggi la mia curiosità mi spinse a chiedergli di raccontarmi la sua storia: Il suo inizio fu quello di vendere lucido da scarpe – il mitico Brill – con la sua bicicletta che a son di macinare chilometri ne aveva sostituito la camera d’aria con una corda. La sfida successiva fu quella di riuscire a vendere qualcosa ad ogni casa o negozio dove passava durante il suo giro.

Durante la guerra, gli americani e i brasiliani giunti in zona “avevano bisogno di bere” – mi disse – così Giuliano si mise d’accordo per acquistare tutto il liquore prodotto dai frati di Farneta.

Poi il settore tessile a Napoli, il sapone studiando anche le prime campagne pubblicitarie appiccicate sul sul furgone e infine il petrolchimico e il mondo delle vernici.

Uno dei più grandi venditori del quale abbia mai sentito parlare, in un’epoca ben lontana dalla tecnologia moderna, basava la sua strategia sui rapporti personali, ricordava di ogni cliente i compleanni delle mogli, dei loro figli e riusciva sempre a portare a casa l’ordine.

Il re delle Vernici italiane

Un imprenditore lungimirante, instancabile, sempre sul pezzo. Una persona stimolante ma anche dura con i collaboratori dai quali pretendeva sempre il massimo. Ricordo sempre la sua frase: “Si fa prima a mandarli via che a cambiare loro la testa”. Sapeva essere anche generoso e vicino ai suoi dipendenti che riteneva indispensabili per il suo successo. Questa è stata la sua filosofia fino a ieri, giorno nel quale ci ha lasciato.

I sui avvocati furono molto spaventati quando decise di opporsi alla Technicolor, gigante della cinematografia americana, che gli intimò di cambiare uno dei marchi utilizzati per le sue vernici, Baldini tecnicolor, minacciando richieste danni milionarie.
“Quando vi porto debitori ai quali fare causa, mi dite che non conviene perché la controparte non ha soldi per pagare, ora ve ne ho portato uno che i soldi ce li ha, fatemi vedere se siete capaci di prenderli”, questa fu la sua risposta.

La Baldini Vernici è diventata in pochi anni un punto di riferimento nel settore delle vernici italiano. Anche qui la storia ha dell’incredibile: Baldini è stato il primo che ha sviluppato la tecnologia del tintometro in Italia, era stato negli usa, nella ferramenta del padre dell’attore Ron Howard (Richy Cunningham di Happy Days) dal quale aveva preso spunto proprio di questo tintometro, che oggi è il macchinario indispensabile per la lavorazione della vernice, importato in Italia proprio da Baldini.

Un uomo che ha sempre spinto al massimo, sia nel lavoro che nella vita privata, una vita sulla quale si potrebbe scrivere un film. Grande amante del bello, aveva costruito il suo ritiro fra opere d’arte e buon cibo nella splendida villa Paolina di Compignano acquistata nel 1975.
A Compignano si produceva olio, vino, frutta e carne per il signor Baldini:
“Quando si faceva il Biroldo, io volevo essere presente, la ricetta doveva essere la mia, nell’impasto ci volevo il 50% di uvetta, il norcino… non ha mai capito nulla”!

Villa Paolina in tutto il suo splendore ospitava la festa di mezza estate, tradizione che celebrava l’anniversario della partenza di Paolina Bonaparte proprio da Compignano.

Un’altra passione di Giuliano Baldini è stato il gioco: ospite fisso del Principato di Monaco, è stato più volte al ballo della Rosa e ha conosciuto personalmente il principe Ranieri e Grace Kelly.
Anche il Casinò di Venezia gli riservava una stanza nel mitico Hotel Danieli.

L’imprenditore che portò il campionato del mondo di Boxe a Lucca

puglilistica lucchese

Un’ altra grande passione di Giuliano Baldini fu la Boxe, con la sua “Pugilistica Lucchese” riuscì a portare il campionato mondiale di Boxe a Lucca.
Anche qui gli aneddoti che raccontava erano incredibili, dalla conoscenza di Don King, storico manager di Tyson a quando nei primi anni aveva promesso un combattimento con un pugile di colore che non si presentò e lui cercò di risolvere tingendo un altra persona con il lucido da scarpe. Incontro finito tra i fischi perché il “nero colava”.

 

Dopo la vendita della Baldini Vernici nel 2001, Baldini si butto a tempo pieno nel settore dell’edilizia con alterne fortune.

Anche se la vita ha pur sempre un termine, grande tristezza da parte dei suoi collaboratori storici per la morte di colui che credevamo invincibile.

Carlo Vitali ex Direttore generale di Baldini Vernici raggiunto telefonicamente: “Una persona passionale, instancabile… un grande maestro per me”
Così come Andrea della Maggiore suo fidato responsabile Export e oggi titolare di Styldecor: “Una persona dal carisma che sapeva entusiasmare, un mentore nel lavoro, un amico nella vita, una persona che era impossibile non rispettare”.

Ho avuto la fortuna di collaborare direttamente con lui in questi ultimi anni e seppur fosse un uomo sul viale del tramonto, si percepiva ancora la forza, il carisma e la determinazione di un leone.

Buon Viaggio Giuliano

I funerali si terranno sabato mattina 01 luglio 2017 alle ore 11 presso la chiesa di Sant’Anna a Lucca

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ultimo aggiornamento: 29-06-2017


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