Un Luigi di Maio già nel pieno della campagna elettorale. Così è parso l’esponente del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi di Maio ospite al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, intervistato da Marco Ventura. Roma, Atac, Francia, immigrazioni, vaccini: Di Maio non si è sottratto ad alcuna domanda, rispondendo punto su punto e dando qualche notizia in anteprima: il 24 settembre sarà svelato il nome del candidato premier dei Cinque Stelle (probabilemente lo stesso Di Maio) ed anche i nomi di tutti i futuri possibili ministri. Per i saluti di casa c’era il sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni; presente anche il sindaco di Livorno Filippo Nogarin.

ELEZIONI POLITICHE

“Roma ci insegna e ci aiuta ad imparare dagli errori fatti. Una cosa ad esempio abbiamo sbagliato: non aver preparato tutta la squadra prima delle elezioni amministrative. Quando diventi sindaco prendi colpi da tutte le parti. Se non hai la squadra pronta prima delle elezioni ti ritrovi nell’uragano mediatico- Per questo il 24 settembre di quest’anno presenteremo il candidato al presidente del consiglio dei ministri e prima delle elezioni i ministri della nostra squadra di governo. Tutti gli italiani sapranno chi si occuperà di giustizia, di sviluppo economico e così via”. Così Luigi di Maio al Caffè della Versiliana.

Reddito di cittadinanza

“Abbiamo fatto i calcoli. Il Reddito di cittadinanza, abbiamo calcolato, costerà il primo anno 14 miliardi di euro, con effetto moltiplicatore che produce nuove occupazione. E con altri 3 miliardi si mettono a posto i centri per l’impiego. In pochi anni, con 22 milioni di euro che abbiamo decurtato dai nostri stipendi abbiamo fatto nascere 7 mila imprese e dato lavoro a 14 mila persone”.

“La spesa di 14 miliardi è per il primo anno, poi questo costo cominincerà a scendere, perché il reddito di cittadinanza andrà a persone che si formano per un nuovo lavoro e che prestano servizio nei Comuni per lavori di pubblica utilità. “Il reddito di cittadinanza – ha aggiunto Di Maio – sarebbe sicuramente il primo atto che farei se eletto come presidente del consiglio. Prendiamo una persona, la inseriamo in un percorso di formazione di un anno per imparare un lavoro, e intanto presti 8 ore alla pubblica utilità, a disposizione del tuo Comune. Non è per niente una misura assistenzialista, quelli sono gli ammortizzatori sociali che danno soldi senza che il cittadino fa nulla. Obiettivo: non solo dare lavoro a chi non ce l’ha, ma dare anche alle imprese una possibilità di rilancio0. Abbiamo visto altre ricette: 20 miliardi spesi per il job act od oggi è calata la disoccupazione solo perchè sono aumentati gli inattivi”

 Legge elettorale

“Sulla legge elettorale siamo disponibili a tornarne a parlare nei prossimi mesi. A patto che il principale partito di maggioranza risolva i suoi problemi interni, riconosca gli errori e la presenza di franchi tiratori al suo interno”.

Così il vicepresidente della camera Luigi di Maio alla domanda sulla possibilità di tornare a parlare di legge elettorale. “Abbiamo poca fiducia verso quei partiti che hanno cassato la legge elettorale ala camera con una scusa. Ma se il partito di maggioranza risolve i suoi problem allora possiamo tornare a parlarne”.

Atac Roma e Livorno

“Mi fa piacere che hanno scoperto che il concordato in continuità delle aziende a partecipazione pubblica sia una buona soluzione: noi c’abbiamo salvato l’AAMS di Livorno”. Così il vicepresidente della Camera Luigi di Maio sulle dichiarazioni del ministro DelRio sull’Atac a Roma. “Sono contento -ha aggiunto Di Maio – che il Pd abbia scoperto il concordato in continuità della aziende pubbliche. Noi c’abbiamo salvato l’azienda dei rifiuti di Livorno, loro ci attaccavano dicendo che eravamo dei folli. E invece adesso vengono sulla nostra strada. La strada per Atac è il risanamento, non la vogliamo vendere a nessuno. Sul concordato decideranno nei prossimi giorni il sindaco di Roma e il cda di Atac”

Nazionalizzare Telecom

“Mentre i francesi si prendono la nostra telecom noi veniamo tagliati fuori dai loro cantieri. Se loro ci estromettono dai cantieri, noi ci dovremmo riprendere Telecom, una rete telefonica di valenza strategica da cui passano anche le informazioni dei servizi segreti europei”. Lo ha detto Luigi di Maio al Caffè della Versiliana riguardo la nazionalizzazione dei cantieri francesi. “Macron fa l’interesse del suo paese. E fa cose che avevamo sostenuto anche noi, come la sospensione dei finanziamenti della Tav, gli hot spot in Libia. Sul tema dei cantieri io dico: riprendiamoci quello che è nostro, la Telecom. La riacquistiamo a prezzo di mercato e nazionalizziamo le reti strategiche”.

Fallimento governo

“Se anche il segretario del principale partito che sostiene il governo dice che il governo è debole, non c’è che da crederci. E debole perchè non ha una forte legittimazione popolare, è il quarto governo in 5 anni che non passa alle elezioni, anche per questo a livello di tavoli europei trova difficoltà ad avere una investitura forte”.

 Vaccini si o vaccini no

“Sono vaccinato e vaccinerei i miei figli. I vaccini sono importanti per la nostra società. Ma quello che è stato fatto è stato portare i vaccini nello scontro politico. Se l’obiettivo era aumentare la copertura vaccinale con questo decreto hanno scelto un sistema sbagliato. Più che obbligare le famiglie si dovevano informare adeguatamente sui benefici dei vaccini e il rischio di non farli”. COsì Luigi di Maio al Caffè della Versiliana alla domanda sull’obbligo vaccinale.

 Di Maio contro De Luca

“Sono io che chiedo a De Luca che cosa farà dopo, visto che ha fatto politica per tutta la vita”. Così Luigi Di Maio (M5S) ha risposto al governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Io finiti i due mandati torno a casa e faccio la vita di prima. Non è vero che prendo 13 mila euro al mese, potete verificarlo: ne ho restituiti gran parte. Io facevo il web master, e De Luca mi chiama “Gigino WebMaster” per prendermi in giro. Io faccio presente a tutti che il web master, il social marketing, è il presente e soprattutto il futuro di questo mondo. Chi prende in giro queste categorie prende in giro migliaia di italiani che investono in questo”.

 Meno soldi all’Europa per gestire la migrazione

“ Io sono uno di quelli che pensa che l’Italia non può uscire dall’unione europea, deve restare al suo interno. Pero l’unione Europa ci devono dare una mano, ad esempio sui fenomeni migratori. Se ci aiutano, ben venga, l’Europa è un investimento. Ma se lo spirito di solidarietà non c’è, prima di metter in discussione l’Unione Europea, mi tengo una parte di quei 20 miliardi che verso all’unione europea e gestisco da me la migrazione. La mia idea è cominciare a trattenere quelle risorse finché dall’Europa non si svegliano”.

(Visitato 450 volte, 1 visite oggi)

Lavoro, le offerte della settimana in Versilia

Morta la ragazza di 25 anni colpita da malore in mare