Si terrà nella sala Tobino del Centro Congressi Principe di Piemonte la serata finale del Premio Viareggio Rèpaci: le più importanti personalità della cultura italiana si ritroveranno per premiare le migliori opere letterarie pubblicate nell’ultimo anno, e suddivise in tre sezioni, narrativa, saggistica e poesia.

Moderatore della serata il giornalista, mass mediologo, opinionista televisivo Klaus Davi. L’appuntamento è per domenica 27 agosto, alle 21: l’ingresso è libero.

«Ringrazio Klaus Davi – dichiara il sindaco Giorgio Del Ghingaro – un amico e un professionista che ama Viareggio e che saprà portare un tocco del tutto personale alla serata. Così come ringrazio chi ha reso possibile la riapertura delle sale del Principino in una pazza corsa contro il tempo».

«Tutti i cittadini sono invitati perché il Premio Viareggio è della Città – continua Del Ghingaro -: una Città bellissima che vive di sale e di onde marine, che respira il libeccio, che si accende di una luce diversa a seconda delle ore e delle stagioni. Una Città che ha attraversato un momento di crisi ma che sta poco alla volta rinascendo: non nel segno di un passato, che è stato glorioso, ma di un futuro fatto di turismo, di imprenditoria, di innovazione che abbia il profumo delle grandi realtà europee».

Quest’anno il Premio Viareggio Rèpaci compie 88 anni: un’edizione speciale che vuole ricordare i 70 anni dall’assegnazione del premio alle Lettere dal Carcere di Antonio Gramsci. Per questo, il tradizionale appuntamento della premiazione si arricchisce quest’anno di un convegno dal titolo «Antonio Gramsci tra letteratura e politica», in programma sabato 26 agosto alle 17,30.

Location d’eccezione Villa Paolina, che quest’estate è stata uno dei poli culturali della città e che ospita da pochi mesi la sede del Premio. Per l’occasione, verrà inaugurato lo speciale fondo dedicato al premio stesso e intitolato a Gabriella Sobrino, la storica e amatissima segretaria letteraria.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Giorgio Del Ghingaro, saliranno in cattedra Stefano Bucciarelli (Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Lucca), Luciano Canfora (Università di Bari), Emma Giammattei (Università Suor Orsola Benincasa), Andrea Pertici (Università di Pisa).

Conclude i lavori Rino Caputo dell’Istituto Gramsci e Università di Roma Tor Vergata. Modera l’incontro Franco Contorbia (Università di Genova).

«Fu Rèpaci in persona a voler assegnare il Premio postumo nonostante che il regolamento dicesse che dovevano essere premiati solamente autori viventi – spiega il sindaco del Ghingaro -: così era Repaci e così era il suo Premio. Libero, fiero, fuori dalle regole che spesso impaludano certi ambienti letterari. Un premio che rispecchia lo spirito di Viareggio e l’anima più vera della città anche lei da sempre anarchica e fiera. Simbolo di libertà e di coraggio Viareggio: sorta a forza di braccia e di lavoro dalle acque ferme del lago che in questo punto si univano con quelle del mare. Libertà e coraggio che vogliamo vedere rispecchiati nelle linee guida del nostro Premio, nelle terne dei finalisti, nei vincitori».

«Non a caso abbiamo scelto il Principino come location che è simbolica e d’eccezione al tempo stesso: un segnale per la città che rinasce e riapre un suo edificio storico in occasione del tradizionale premio. Perché la cultura per essere tale, deve saper annodare i fili invisibili della trama, a volte perfetta altre sfilacciata, che lega gli oggetti e le opere d’arte alle persone: deve essere rappresentativa della società che la genera – conclude il primo cittadino -. Deve costruire la Comunità».

 

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Il Premio Viareggio-Rèpaci ha per finalità la tutela della libertà di espressione, l’evoluzione del pensiero, il progresso sociale e politico e la costante riaffermazione dei valori di libertà e democrazia. Gli obbiettivi statutari sono perseguiti in assoluta indipendenza e autonomia mediante gli organismi che, nel massimo rispetto dei ruoli di ciascuno, articolano la struttura del Premio.

Dedicato a opere scritte in italiano da autori di nazionalità italiana, pubblicate nel periodo compreso tra il 1° giugno dell’anno precedente e il 31 maggio dell’anno in corso, si suddivide in Premio Viareggio-Rèpaci per la Narrativa, Premio Viareggio-Rèpaci per la Poesia, Premio Viareggio-Rèpaci per la Saggistica.

Il «Viareggio» ha scoperto o messo in luce narratori che hanno fatto gran parte del Novecento letterario italiano: da Pea a Sandro Veronesi, da Gadda a Niccolò Ammanniti, da Elsa Morante a Raffaele La Capria, da Moravia a Baricco, da Tobino a Tabucchi, da Calvino a Ermanno Rea, da Giorgio Bassani a Roberto Saviano.

Vincitori 2016: per la narrativa Franco Cordelli con «Una sostanza sottile», per la poesia Sonia Gentili con «Viaggio mentre morivo», per la saggistica Bruno Pischedda con «L’idioma molesto».

Terne vincitrici del premio «Giuria-Viareggio» e finaliste del premio «Viareggio- Rèpaci», edizione 2017: per la narrativa, Gianfranco Calligarich con «La malinconia dei Crusich», Mauro Covacich «La città interiore», Donatella Di Pietrantonio con «L’Arminuta». Per la poesia: Franco Arminio «Cedi la strada agli alberi», Stefano Carrai «La traversata del Gobi», Paolo Lanaro «Rubrica degli inverni». Per la saggistica: Francesco Paolo De Ceglia «Il segreto di san Gennaro», Giuseppe Montesano «Lettori selvaggi», Sandro Pazzi «La donazione dimenticata. L’incredibile vicenda della Collezione Contini Bonacossi».

Un Premio Speciale è stato assegnato a Luciano Luisi per il suo volume Tutta l’opera in versi 1944-2015, edito da Aragno. Luisi, giornalista di professione, per molti anni è stato conduttore del Premio Viareggio.

Giuria: Presidente (Simona Costa). Giuria: (Maria Pia Ammirati, Marino Biondi, Luciano Canfora, Pierluigi Cappello, Ennio Cavalli, Marcello Ciccuto, Franco Contorbia, Francesca Dini, Paolo Fabbri, Piero Gelli, Emma Giammattei, Sergio Givone, Giovanna Ioli, Giuseppe Leonelli, Mario Graziano Parri, Gabriele Pedullà, Giorgio Pressburger, Federico Roncoroni, Annamaria Torroncelli, Gian Mario Villalta).

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