Chi controlla lo spreco idrico in Versilia? Nel mondo c è allarme in tutta la comunità scientifica e geologica per il cambiamento climatico ,che può portare ad un collasso del settore idrico potabile mondiale.

I comitati Acqua alla gola di Massa, Montignoso, Carrara, Camaiore e Versilia fanno il punto sul prelievo, ma soprattutto sullo spreco e sul non fatturato.

Anche  in Italia oramai si stanno allungando i periodi senza pioggia e di conseguenza periodi di grave siccità che porta le amministrazioni locali a misure sempre più restrittive per l’ utilizzo della risorsa idrica nei periodi estivi . Non si può annaffiare un giardino , non si può lavare un auto o lavare fuori il cortile con rischio di pene amministrative anche molto severe . Ma queste restrizioni valgono per tutti?

Come al solito no le fabbriche come la solvay di Rosignano hanno concessioni per milioni di mc di acqua e non si degnano neppure di depurarla , ma non importa andare fino a Rosignano basta guardare in casa nostra.

La Situazione di GAIA

Gaia preleva oltre 60 milioni di mc di acqua all’anno e ne Fattura agli utenti solo 27 milioni, il 45% Dichiara perdite di acqua per quasi 22 milioni di mc (circa il 36% del prelevato) a causa di reti vecchie e tubature colabrodo.

Manca all’appello un 19%, cioè  11 milioni di mc che fine fanno?
( l’1% potrebbe andare a vigili del fuoco e campi rom, ma il resto?). In termini di fatturato 11 milioni di mc sono intorno a 27 milioni di euro, non noccioline ma come me noccioline spariscono in bocca ad un elefante, quale danno economico per una società che ha 192 milioni di euro di debito?

Ma non fermiamoci qua che come notizia basterebbe già da sola a far balzare sulle poltrone vari magistrati e giudici della corte dei conti, ma andiamo a vedere anzi a chiedere quanta acqua viene prelevata dalle cave.

Oggi abbiamo richiesto una dichiarazione di impatto ambientale per quanto riguarda il consumo di Acqua per il taglio di un blocco di Marmo , visto che il comune di Stazzema ce l’ha fornita per quanto riguarda il taglio del Cardoso.

Bene siamo venuti a conoscenza che nessun comune ha mai fatto una richiesta del genere alle Cave. Le cave prelevano per concessione regionale direttamente dalle sorgenti, ma nessuno si è mai occupato di sapere quanta acqua le cave prelevano  dalla sorgente, quanta ne inquinano e quanta ne rimettono in circolo depurata.

Per tagliare un blocco di cardoso, (blocchi più piccoli e pietra più tenera del marmo) ci vogliono circa 7 mc di acqua,  se per tagliare un blocco di marmo ce ne volessero 10 mc quanta acqua viene prelevata e non pagata dalle nostre sorgenti con la quantità di blocchi di marmo che quotidianamente vengono tagliati?

Ipotizzando che ogni  cava tagliasse un solo blocco al giorno sarebbero oltre 100 i blocchi giornalieri, calcolando 10 mc di acqua a blocco siamo a 1000 mc giornalieri, ma purtroppo sappiamo che  i blocchi estratti giornalmente  per cava sono molti di più e allora quanta acqua viene pescata dalle  sorgenti che dovrebbero essere dello stato cioè di tutti?  A quanto ammonta l’incasso sulla concessione regionale per lo sfruttamento delle sorgenti? Perché nessun comune si è mai fatto avanti per un presunto danno erariale?

Poiché ci sono cisterne con il troppo pieno e  prelevano anche di domenica e quando la cisterna è piena questa acqua finisce nei ravaneti quanta acqua viene prelevata e dispersa a cava ferma?

Perché ne i comuni ne GAIA non denunciano queste cose? Ancora a proteggere i poteri forti?
Oltre a questo quanto ci costa GAIA per la manutenzione di tubature obsolete?

Nel solo mese di agosto abbiamo fatto 4 segnalazioni di perdite nel tratto di strada Via montiscendi (circa 1km di strada) a strettoia di Pietrasanta per la  riparazione di un tubo che ovviamente non ce la fa piu, ma visto che un intervento costa circa 500 € pagati in bolletta che interesse ha gaia a non sostituire il tubo? Sull’Aurelia all’altezza di monte pepe ci sono stati 2 scavi in tre giorni, nello stesso identico punto per una perdita ,  ma possibile che nessuno controlli che i lavori pagati dai cittadini siano eseguiti correttamente già al primo intervento e che non siano previste penali per la ditta appaltatrice?

Quanta acqua viene dispersa da queste perdite danno ancora maggiore in un periodo di siccità? Forse abbiamo fatto troppe domande in questo articolo – continua Alfonso Baldi – ma il cittadino utente è stanco di pagare per colpe che non ha e a questo punto esige risposte.

Chiediamo ai comuni di dare queste risposte chiedendo alle regioni gli atti di concessione. Fino a quando questa cosa non accadrà le amministrazioni non penseranno veramente ai cittadini.

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acqua cave gaia spreco di acqua

ultimo aggiornamento: 03-09-2017


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