“Berlusconi mi ha chiesto di candidarmi in Parlamento”: Massimo Mallegni lascia il ruolo di Sindaco di Pietrasanta e sorprende (forse non più di tanto) i presenti alla riunione di metà mandato con i dipendenti comunali e fa un annuncio ufficiale.

Le sua dimissioni dovranno essere formalizzate prestissimo, entro giovedì 14 settembre, perché il primo cittadino di una città con più di ventimila abitanti, se vuole candidarsi, deve abbandonare l’incarico istituzionale sei mesi prima delle elezioni politiche.

 

Mallegni negli ultimi tempi – dopo una vittoria schiacciante alle comunali – ha avuto una crescente ribalta meditica, soprattutto televisiva, anche se aveva promesso che non avrebbe abbandonato il suo comune. Ma la richiesta di Silvio Berlusconi, a quanto pare, ha vinto le resistenze.

Massimo Mallegni rassegnerà le sue dimissioni da sindaco di Pietrasanta

Lo farà stasera o al più tardi domani mattina, giorno ultimo per consegnare le sue dimissioni e potersi candidare alle prossime elezioni politiche. Lo ha annunciato lo stesso primo cittadino della Piccola Atene ai dipendenti in occasione della presentazione del resoconto di metà mandato che si è tenuta questa mattina, mercoledì 13 settembre al Teatro Comunale. Mallegni era stato eletto, per la terza volta dopo le esperienze del 2000-2005 e 2005-2010, nel giugno 2015 con un ampio consenso con una lista civica sostenuta da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Mallegni è attualmente vice coordinatore vicario di Forza Italia in Toscana e vice presidente dell’Aicree. La sua prima uscita ufficiale da sindaco dimissionario sarà la tre giorni di Fiuggi organizzata da Antonio Tajani a cui è atteso il Presidente Berlusconi per la chiusura.

Con tanta commozione Mallegni ha ammesso che “si tratta di uno dei momenti più brutti della mia vita per l’amore che ho nei confronti della città, la mia città, per gli amici ed i cittadini per cui nutro grande rispetto. E’ stata una delle decisioni più difficili ma ho grande voglio di portare la mia esperienza di sindaco in Parlamento e un contributo da legislatore al mio territorio, alla Versilia e alla Toscana. Il Presidente Berlusconi mi ha chiesto di candidarmi al Parlamento e di occuparmi, in vista delle elezioni, di temi nazionali e civismo ricucendo lo strappo tra la politica e la diffidenza dei cittadini nei suoi confronti. Vogliamo convincere chi non va a votare del nostro progetto per il Paese ripartendo dal basso, dalla gente, dai comuni”. Mallegni ha anche spiegato che “potrei rimanere a fare il sindaco ed aspettare una chiamata dopo le politiche che ci vedranno sicuramente protagonisti, conservando il compenso e la possibilità di continuare ad amministrare la città, ma non lo faccio perché sono una persona seria e voglio assumermi la responsabilità di questa decisione. Ho voglia di provarci e di mettere a frutto l’esperienza di sindaco, di chi è stato in trincea per tanti anni, nell’interesse delle comunità”.

Le dimissioni di Mallegni diventeranno effettive ed efficaci trascorso il termine di 20 giorni dallo loro presentazione in consiglio comunale, data in cui decadranno tutte le cariche politiche. “Lascio una città con una situazione economica molto robusta con conti in ordine e prospettive di investimenti e sviluppo, pulita, sicura, con più equità sociale e con una pressione fiscale minore di quanto l’ho ritrovata. Una città che è diventata un brand internazionale e con un futuro ben definito. Lascio un gruppo di uomini e donne che hanno condiviso con me questo mandato in grado di camminare da solo e sicuramente capace di dare continuità amministrativa alla città. Si aprono mesi di una campagna molto dura in cui saremo in grado di dare risposte ai cittadini: quelle risposte che non arrivano da tempo”.

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