Qualità salva ma per l’extravergine lucchese sarà un’annata in frenata. Dopo vino e miele anche per l’oro verde paga il prezzo degli stravolgimenti climatici.

Per un altro simbolo dell’agricoltura toscana il 2017 resterà a lungo nella memoria degli olivicoltori per gli effetti pesanti della siccità e delle alte temperature estive che hanno stremato gli ulivi. È ancora Coldiretti a fornire un quadro della stagione agricola in provincia di Lucca con una produzione di olive (ed olio) in calo, rispetto al potenziale degli uliveti, anche del 50%.

“La siccità ha tenuto lontano la mosca olearia ed altri parassiti – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – ma la mancanza di pioggia, nel momento decisivo della maturazione delle olive, e il caldo ha snervato le piante nella fase di fioritura, provocando anche fenomeni di cascola precoce che hanno fatto staccare le olive dalle piante.

Fortunatamente gli effetti del clima hanno risparmiato alcune zone del territorio dove il calo sarà più contenuto. È salva la qualità che i produttori riusciranno a garantire grazie ad un’attenta, quotidiana e purtroppo costosa cura delle piante. Per via della siccità e del caldo, anche i tempi della raccolta saranno leggermente anticipati, nelle piante infatti ci sono meno olive e sono più piccole, quindi matureranno un po’ prima”. “Le nostre piante hanno retto bene il caldo. – spiega Angelica Tori dell’azienda agricola Tori Alberto a Capannori – anche se è indubbio che subiremo anche noi un calo, vistoso, del 40%. Poteva andare peggio visto la stagione.

La pioggia di queste ultime settimane è stata decisiva ed importante per garantirci una buona quantità di prodotto. Lo scorso anno era stata un’annata eccezionale. Peccato. Sono comunque moderatamente soddisfatta perché la qualità sarà molto buona”.
Per Giancarlo Viani, che ha uno storico frantoio aziendale a Pieve S. Stefano, le previsioni sono “positive. Non sarà una grande annata come quantità ma la qualità non è in discussione. Le nostre piante hanno superato bene anche le fasi più critiche”. Emblematico il caso della cooperativa Calafata. “Una stagione da dimenticare – commenta Marco Bechini – per noi, che siamo biologici, la produzione è quasi azzerata”.

Sul fronte dei prezzi prevedibile un rincaro anche per effetto della fine delle scorte della passata annata. “L’olio extravergine è un ingrediente importante della dieta mediterranea. – conclude Fantini – È un investimento sulla salute e sulla qualità. L’obbligatorietà di indicazione della provenienza delle olive, una delle nostre vittorie, aiuta il consumatore ad avere la sicurezza di acquistare olio locale e nazionale. Meglio se dai piccoli produttori attraverso la rete di Campagna Amica ed i nostri mercati dove l’extravergine è uno dei prodotti di punta”.

Per informazioni su www.toscana.coldiretti.it e pagina ufficiale Facebook e Twitter

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olio lucchese

ultimo aggiornamento: 25-09-2017


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