Scontata la vittoria del SI al “referendum” per l’indipendenza della Catalogna.
Referendum ritenuto illegale dal governo spagnolo e dal Tribunale Costituzionale.
È così deflagrato un conflitto le cui conseguenze, sia sul piano politico che della legalità, sono ancora tutte da valutare.

Impossibile non criticare la scelta del governo spagnolo di usare la forza contro cittadini che, se non hanno svolto un referendum legittimo, hanno tuttavia pacificamente dato vita ad una grande manifestazione politica sugli esiti della quale dovranno riflettere le autorità spagnole, ma credo soprattutto le istituzioni europee.

Preoccupante che si sia potuti arrivare a questo punto senza che l’Europa – sempre in altre faccende affaccendata –  percepisse il dramma in corso e intervenisse per tempo. Il problema diverrà ancora più serio se il governo della Catalogna, forzando ulteriormente la situazione, decidesse di autoproclamare la secessione.
In Europa, accanto ai motivi storici, agiscono potenti forze centrifughe anche animate da una comunità che non può più vivacchiare di regolamenti, raccomandazioni e tentazioni nazionalistiche.

Questo tentativo di secessione è un segnale che non può essere ignorato perché, inevitabilmente, alimenterà nuove tentazioni mai realmente sopite. Non è un caso che le pulsioni scissionistiche
trovino maggior credito proprio tra i popoli più ricchi.
Dopo quanto accaduto in Spagna, ad un tratto ed incurante dei tempi delle politiche nazionali, è giunta l’ora delle scelte; dell’unità politica e del superamento degli egoismi nazionalistici.

L’alternativa è lo sbriciolamento e la definitiva fine del progetto dell’unità Europea.
Sono convinta che all’interno di una rinnovata spinta unitaria dell’Europa si potranno affrontare questi temi contenendo le spinte peggiori e più egoistiche ed evitando drammi e conflitti. Temi e pulsioni che vanno ben oltre l’Europa e che secondo come saranno risolti segneranno la qualità ed i valori dei processi di globalizzazione.
Solo all’interno di un’Europa politicamente unita e convintamente federale potrà essere affrontato, anche in maniera nuova, il complicato tema del decentramento e di confini che potrebbero non rispondere più alle esigenze, ai bisogni ed alle aspirazioni di una geopolitica disegnata un’era fa.
Sen. Manela Granaiola

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