“Corinna si tocca i capelli e con lo sguardo fisso nel vuoto è nel suo altrove. Corinna è seguita dai migliori professionisti. Da quando aveva due anni frequenta regolarmente lezioni di logopedia, psicomotricità, kickboxing, ippoterapia e acquaticità. Ha un cane, ma la cosa di cui ha più bisogno sono i bambini.

Il suo è un problema relazionale, capisce ma non riesce a comunicare. E’ affettuosa, spesso comunica con baci e abbracci anche verso gli estranei. Quando si arrabbia, perché vorrebbe dire ma non ci riesce, si morde una mano. E’ l’unico gesto violento che compie, ed è rivolto a se stessa.

Corinna quest’anno è andata in prima elementare. Scuolina deliziosa ai Frati di Camaiore. Classina che originariamente era di 14 bimbi. Poi diventati 10. Poi diventati 9. Corinna è felice di andare ai frati perché c’è già stato suo fratello Ettore, conosce la scuola e perfino le maestre, alcune sono le stesse che aveva Ettore.

Numerose sono state le riunioni prescolastiche con gli insegnanti per rendere il più possibile sereno il suo ingresso alle elementari. Suona la campanella del primo giorno di scuola. Foto di rito. Sorrisi. Emozioni. Si parte per un’avventura che si preannuncia felice. In classe sono in otto, sette maschi ed una bimba: Corinna.

L’altra bimba non c’è. E’ in vacanza, dovrebbe rientrare lunedì. Ma la bimba non rientrerà mai. I suoi genitori gli hanno fatto prendere una vacanza dall’handicap. Non vogliono che stia con 7 maschi ed una sola bambina e per giunta disabile. Chiedono il nullaosta e con il consenso del dirigente, che si prodiga perché ciò non accada, trasferiscono la bimba.

Un gesto forte che crea molte reazioni. Nel piccolo corridoio della scuola dei frati si sussurra: “sai l’ha levata perché doveva stare in classe con sette maschi, una sola bimba e per giunta con handicap”…“la classe è di sette maschi ed una femmina che non parla, te che avresti fatto ce l’avresti lasciata la tu figliola?”… “Un no so. Sono situazioni difficili”… “Io ce l’avrei lasciata”… “No, no. Ha fatto ma bene a levalla”.

Discorsi sciocchi, discorsi discriminanti, discorsi cattivi… discorsi da genitori sani, con figli sani. Discorsi di chi non vuol capire. Discorsi da grandi. Intanto la piccola Corinna continua a toccarsi i capelli con lo sguardo fisso nel vuoto vivendo nel suo altrove. Corinna non poteva rimanere sola con sette maschi.

Così ha traslocato. Lei piccola bambina indifesa, lei sola, lei che vive nel suo mondo ha dovuto pagare per tutti. Con molta sofferenza è stata trascinata via dalla scuolina. Corinna vittima della burocrazia, vittima di mamme che non hanno capito che la diversità è una ricchezza.

Vittima di una società infelice perchè incapace di relazionarsi. Adesso con lo sguardo smarrito varca il cancello di un’altra scuola. Ha paura perché è una scuola grande e rumorosa.

I suoi genitori stanno facendo di tutto per integrarla ma forse, visto come ragiona questa società, sarebbe meglio andare tutti nell’altrove di Corinna e da quella dimensione provare a digerire il boccone amaro oppure vomitarlo in faccia a certe mamme che con molta leggerezza sono state capaci di fare tanto male a Corinna.”

Silvia Carlotta Biancalana e Fabrizio Diolaiuti

Genitori di Corinna

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