“Sarebbe bene che il Sindaco Del Ghingaro, se davvero vuole che la cittadinanza  partecipi alla discussione sulla eventuale realizzazione dell’asse di penetrazione, mettesse a disposizione di tutti i cittadini il progetto approvato e ovviamente la procedura di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.), che è entrata in vigore nel 1988.”

Queste le parole affidate ad una nota stampa di Daniele Emilio Cinquini per il Comitato via Matteotti sulla questione Asse di penetrazione a Viareggio.

“Vorremmo ricordare a chi non è di Viareggio che ci sono già stati scempi ambientali con milioni di euro letteralmente buttati al vento, a cominciare dal mercato dei fiori, mercato ittico, la speculazione per creare l’area industriale del Cotone, che un tempo era il  polmone verde di Bicchio e  ovviamente dell’intera città e che dire della tanto contestata passerella che poi di fatto per consentire il passaggio delle barche con altezza superiore di 3,5 metri dal pelo dell’acqua deve essere alzata, allora tanto valeva rifarla com’era per mitigare l’impatto ambientale e contenere i costi, poi è venuta la volta del  Teatro all’aperto a Torre del Lago che di fatto a deturpato la zona palustre del lago di Massaciuccoli e in barba al regolamento del Parco, con costi proibitivi, e già allora si cominciava a parlare del dissesto delle casse comunali. Chi sceglie e impone il suo volere poi di fatto non viene mai chiamato a rispondere del suo operato, così se ne va sempre voltando le spalle al  territorio devastato e alla faccia dei cittadini che restano.

Ora si vuole la costruzione di una via ad alto scorrimento, che proprio perché tale di fatto produrrà:

più traffico e quindi più inquinamento da polveri sottili, oltre che inquinamento dal rumore, per non parlare del fatto che urbanisticamente taglierà in due un quartiere come il  “Campo d’Aviazione“, saranno abbattute case e piante, con l’ennesimo scempio del Parco.

Vogliamo chiedere al Sindaco “Ma non eravamo in dissesto”?

Perché se lo siamo, la responsabilità di realizzare un progetto di cui possiamo solo prevedere i costi di previsionali ma non quelli dell’opera finita, e allora sorge spontanea la domanda chi “finanzierà tutto questo?”

E non sappiamo neppure se poi darà quel risultato che voi sostenete, cioè un rilancio della cantieristica e quindi anche della città, il porto con le sue attività è in grande sofferenza da anni e non sarà certo la sola strada a farle ripartire.

Vogliamo contribuire fornendo dati certi. Il territorio e la situazione italiana: un record negativo. Con quasi 60 mila decessi prematuri correlati all’esposizione al PM2,5, oltre 3 mila per l’esposizione all’ozono e circa 22 mila per il diossido di azoto, l’Italia è il Paese con il maggior numero di morti per inquinamento ambientale. Un analogo record negativo è stato registrato anche per gli anni di vita persi (Years of life lost – YLL): nell’Ue28, nel 2013, si sono persi 898 anni di vita ogni 100 mila abitanti per PM10, 39 per ozono e 160 per diossido di azoto; in Italia i dati sono, rispettivamente, di 1095, 68 e 399 anni di vita persi ogni 100 mila persone. Nel luglio di quest’anno la Commissione europea ha inviato una lettera di messa in mora all’Italia, a cui ha fatto seguito, a novembre, una procedura d’infrazione per il superamento dei limiti delle polveri sottili (PM10) in 19 “zone e agglomerati” di dieci Regioni (Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Sicilia, Molise, Campania e Umbria). E’ necessario rivedere il concetto di fruibilità urbana, rilanciando il principio di “città a misura di bambino”, aumentando zone interdette al traffico, a vantaggio di pedoni e  piste ciclabili, ripristinare e se necessario aumentare i parcheggi scambiatori sia per Torre del Lago, che per gli stabilimenti balneari a ponente e levante con un servizio pubblico di navette adeguato. solo puntando su tutto questo possiamo pensare ad un futuro migliore per  i cittadini e il suo territorio. Ricordiamo al Sindaco Del Ghingaro, che in campagna elettorale promise di battersi per la salvaguardia e difesa dell’ambiente.

Il Comitato via Matteotti da tre anni in difesa del territorio, si opporrà a questo progetto inutile che cambierà l’assetto edilizio-urbanistico della città ; auspichiamo in ogni caso un percorso partecipativo di tutti i cittadini, ricordando che sprecare denaro pubblico è un danno grave per la collettività, e oggi vista la crisi, il danno è ancora più grave.”

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ultimo aggiornamento: 08-11-2017


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