Con più di 20 mostre, Photolux chiama a raccolta fotografi di fama internazionale che hanno interpretato e vissuto il Mediterraneo, guardandolo attraverso lenti ogni volta diverse. Mancano ormai cinque giorni al taglio del nastro che decreterà l’inizio ufficiale della Biennale internazionale di fotografia, che da sabato 18 novembre fino a domenica 10 dicembre, trasformerà il centro storico di Lucca in un grande museo a cielo aperto. La città, infatti, ospiterà le mostre di alcuni dei fotografi e degli artisti più importanti del panorama internazionale, inserendo quest’anno un elemento di novità.

Tra le tante mostre presenti, infatti, ce ne sono alcune da segnalare con particolare attenzione poiché molto attese, innovative e, in alcuni casi, del tutto inedite. A Palazzo Ducale, per esempio, troverà casa la collettiva originale “I-ΣMIGRAZIONI”, curata da Enrico Stefanelli, Flavio Arensi, Chiara Dall’Olio e Chiara Ruberti. L’esposizione unisce un’anima più tradizionale a un carattere multimediale, attraverso un’ampia selezione di fotografie, video, installazioni e sculture. Sarà un’immersione a 360 gradi nel fenomeno migratorio, partendo dall’emigrazione italiana dei primi anni del XX secolo e arrivando alla situazione attuale con i migranti che fuggono dalla Libia e approdano sulle coste italiane e, altrettanti che muoiono proprio nel Mediterraneo. Elemento di novità sarà il percorso di inclusività e accessibilità realizzato in collaborazione con la Fondazione Banca del Monte di Lucca e un network di istituzioni che lavorano sul territorio: grazie a una pedana sensoriale e alla stampa in 3D di alcune fotografie, anche i portatori di disabilità potranno visitare e apprezzare i contenuti della mostra.

Sempre a Palazzo Ducale sarà presente “Vestiges”, l’infinito viaggio ventennale compiuto da Josef Koudelka attraverso 19 paesi del Mediterraneo e oltre 200 siti archeologici greci e romani, tra il 1991 e il 2012: un percorso, paragonabile a quello di Ulisse, alla ricerca della rappresentazione perfetta della storia. Koudelka è membro della prestigiosa agenzia Magnum, testimone degli avvenimenti che hanno segnato il secolo scorso e, uno su tutti, la Primavera di Praga, con l’invasione sovietica della Repubblica Ceca. Le sue immagini furono pubblicate, e premiate, in forma del tutto anonima proprio per tutelarne la vita.

Jacques Henry Lartigue, invece, con “Diary of a century” porterà in scena la Belle Epoque, la ricchezza e la bella vita, raccontate con semplicità e immediatezza. Lartigue ha collezionato un patrimonio sconfinato di immagini delicate e veritiere, che troveranno spazio nel palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca.

A Villa Bottini tre diverse angolazioni da cui osservare lo specchio di mare che unisce Europa, Africa e Asia: Albert Watson parlerà del Marocco, dei suoi venti caldi, delle città tentacolari e del deserto berbero; Bernard Plossu, invece, ha trovato la metafisica di De Chirico nel sud della Francia e della Spagna, in Italia e Grecia: con “L’heure immobile. Métaphysique méditérranéenne”, il Mediterraneo si trasforma in un luogo sospeso e fluttuante. Per contrasto, Nick Hannes ha cercato il Mediterraneo degli uomini, dei vacanzieri, dei ghetti, dei viaggi della speranza: “Mediterranean. The continuity of man” è un collage di spazi e storie che compone un’unica immagine definita. Da segnalare, infine, Paolo Verzone con “Cadetti”, ospitata a Palazzo Guinigi: un grande album di giovani militari arruolati nelle Accademie dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, un lavoro imponente che mette a nudo una realtà spesso sconosciuta.

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ultimo aggiornamento: 14-11-2017


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