Venerdi 5 gennaio partiranno i saldi relativi alla stagione invernale.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori.

«Dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine ed una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail–recita una nota di Confcommercio Lucca e Massa Carrara- la buona notizia è l’incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli Italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata. La spesa per gli acquisti in saldo per valore – secondo le nostre stime – sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, ma in linea con il momento».

«Come sempre, qualcuno sta già anticipando le liquidazioni, in violazione della normativa regionale, è una tendenza purtroppo diffusa, soggetta a pesanti sanzioni, che va a danneggiare le attività che rispettano le regole e che, per ovviare a questa concorrenza, si impegnano per ideare iniziative che portino gente e ravvivino i vari centri».

Confcommercio coglie anche l’occasione per ricordare le principali regole da seguire in materia:

  • attendere il periodo ufficiale dei saldi; indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo scontato in euro ed eventualmente in lire);

  • tutta la merce in saldo deve essere prezzata con le modalità di cui al punto precedente;

  • in caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi il commerciante è soggetto alle ordinarie norme in materia di garanzia;

  • in casi diversi dal vizio o dalla mancata conformità, la sostituzione del capo è a discrezione del titolare dell’esercizio; durante i saldi il commerciante può consentire la prova dei capi in vendita per verificare la corrispondenza della taglia;

  • non esibire sconti generici, specie se riferiti soltanto ad alcuni articoli; accettare pagamento con assegni, carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni; evidenziare all’esterno le taglie eventualmente disponibili;

  • la merce da mettere in saldo è quella a carattere stagionale o di moda (che subirebbe un deprezzamento maggiore se venduta in ritardo) ma anche quella della stagione in corso;

  • è opportuno porre la massima attenzione all’etichettatura dei prodotti messi in vendita.

Confcommercio ribadisce che solo attraverso il rispetto delle regole si può garantire pienamente la clientela, che rimane il patrimonio essenziale da tutelare per qualsiasi azienda commerciale, evitando al contempo forme di abusivismo e concorrenza sleale.

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