Ci scrive il Comitato dei cittadini contro la discarica di “ex cava Viti”

“Il Comitato dei cittadini contro la discarica di “ex cava Viti” esprime solidarietà all’ ex vicesindaco di Pietrasanta, avendo appreso dalla stampa della querela a suo carico. Mazzoni, da vice sindaco, ha ascoltato quanto da anni vanno dicendo i cittadini delle zone limitrofe alla discarica Cava Fornace ed ha contribuito a sostenere la qualità ambientale di quella zona che rappresenta parte importante della Versilia. La discarica non è una risorsa per il territorio Versiliese, è una industria insalubre di I grado, gestita da una SPA di Prato, che opera su un sito non idoneo confermato pure dal Ministero dell’Ambiente nel 2007.

Programma Ambiente Apuane che aveva annunciato querele è passata ai fatti, scrivendo “che le affermazioni di Mazzoni sono false e che la loro società gestisce la discarica nel pieno rispetto della legge e in conformità a tutte le autorizzazioni amministrative… Continua … e senza aver mai ricevute terre inquinate o rifiuti di origine sconosciute”. Cava Fornace è una discarica autorizzata, ma ricordiamo a PAA spa che a seguito delle verifiche sulla gestione, ARPAT segnala alla autorità giudiziaria il gestore per inottemperanza analisi PCB e Diossine (ptr. 84274), inosservanza alle prescrizioni AIA (ms.01.11.12/3.31); evidenzia notizia di reato per stoccaggio di materiale non idoneo ai codici CER della discarica ( ptr 10093); sanzione amministrativa per inottemperanze nella gestione dei rifiuti , sulle analisi dell’ amianto aerodisperso (ptr 0081582); sanzione amministrative ripetute per inottemperanze al rapporto 70/30 tra rifiuti inerti/speciali e infine invia informativa all’ autorità giudiziaria perché continuano a non rispettare tale rapporto e prescrizione AIA (ms01.11.12/3.57). La lista delle verifiche, ancora più ampia, è consultabile sul sito del comune di Pietrasanta e visionabile da chiunque lo voglia.

PAA spa gestisce una discarica di rifiuti e, quindi, fa profitti con questa attività e i bilanci societari sono basati sugli utili relativi ai conferimenti di rifiuti e più rifiuti speciali vengono conferiti più è il margine di profitto. A cava Fornace sono stati conferite anche terre di bonifica provenienti dall’ex Falck di Milano e, a proposito di questa azienda, abbiamo letto le seguenti affermazioni: “Novate Mezzola, 14 febbraio 2016 – Dai muri perimetrali dell’area ex Falck fuoriesce un liquido biancastro la cui natura è, al momento, sconosciuto. Nella zona, il numero dei malati di tumore è più alto della media nazionale. Sotto lo strato di asfalto ci sono migliaia di metri cubi di scorie inquinanti.”

Rimane punto fermo e IMPRESCINDIBILE il fatto che Il consiglio regionale Toscano all’unanimità, proprio in base a tutte le mancanze e inottemperanze e le segnalazioni inerenti quel sito, ha chiesto una celere chiusura di Cava Fornace e attendiamo che l’assessora Fratoni che rappresenta l’organo esecutivo inizi questo percorso. Forse Giardi ex consigliere e guarda caso proprio di Prato, a seguito della presa di posizione della politica regionale dovrebbe chiedere all’assessora Fratoni di autorizzare una discarica idonea vicino a Prato dove poter scaricare tutto ciò che vogliono: la Versilia ha già dato da tempo, martoriata da Farmoplant, inceneritori e discariche e falde acquifere inquinate, un territorio che dovrebbe vivere di arte e turismo e non asfissiato dai rifiuti.”

 

 

(Visitato 214 volte, 1 visite oggi)

Serie di rapine nei centri massaggi cinesi, arrestato un 30enne

Luna Park “fermo” a Pietrasanta