I numeri parlano da soli: controlli e ispezioni sono quadruplicati. E’ l’effetto del piano straordinario lanciato dalla Regione nel 2016. Ma ci sono stati anche corsi di formazione e linee guida a disposizione degli imprenditori, per aiutarli ad elaborare i loro piani. L’obiettivo nel primo e secondo caso è lo stesso: nessuno ostacolo allo sviluppo dell’attività di estrazione ma cave più sicure, perché incidenti gravi e mortali non si verifichino più, e più rispettose dell’ambiente e del paesaggio. Se n’è parlato stamani al Teatro Scuderie Granducali di Seravezza, in un’iniziativa che ha visto insieme Regione, Asl, Arpat, Procure, Forze dell’ordine e Comuni.

Nel comprensorio apuo-versiliese si contano più di trecento cave di marmo. Quelle attive sono attorno alla metà: novanta in provincia di Massa Carrara, sessanta in quella di Lucca. Prima del piano straordinario, che ha permesso l’assunzione di nuovo personale, l’Asl Nord-Ovest contava 280 accessi e controlli totali. Nel 2017 ne sono stati programmati e poi effettuati 885 in 173 cave diverse e 453 in duecento laboratori. Gli esiti sono stati 36 verbali di prescrizione con comunicazione di notizia di reato, 28 non conformità per i siti estrattivi e 43, di cui 25 comunicazioni di notizia di reato, per i laboratori dove si lavora il marmo.

L’Arpat, l’azienda regionale per la protezione ambientale, di sopralluoghi sempre nel 2017 ne ha fatti 161, con accessi in 65 diverse cave. Ne sono scaturite 42 comunicazioni di notizie di reato ed altrettante sanzioni amministrative, 20 prescrizioni, 9 lettere agli enti per provvedimenti di competenza e un sequestro di un capannone dove il gestore trattava e smaltiva i rifiuti prodotti dalla cava senza autorizzazione.

Sempre l’anno scorso ci sono stati anche 19 sopralluoghi per quanto attiene il rischio idraulico e idrogeologico, da parte dei tecnici della Regione. E sempre la Regione, con i suoi ingegneri e architetti, ha controllato i progetti di 18 cave del distretto apuo-versiliese (e tre fuori distretto) per valutarne la compatibilità da un punto di vista paesaggistico.

Trecentodiciotto sono stati i controlli che hanno coinvolto i carabinieri forestali: diciotto in cava, dodici a Lucca e sei a Massa Carrara, e trecento sui mezzi pesanti che trasportano marmo, grazie a sessantacinque posti di controllo e duecento militari complessivamente impegnati.

I numeri nel 2018 cresceranno ulteriormente, Nel piano operativo illustrato stamani si parla, ad esempio, di otto o nove controlli in un anno a cava da parte della Asl ed almeno uno per laboratorio, mille e duecentosessanta in tutto, di centocinquanta sopralluoghi programmati da Arpat e 129 campionamenti di acque superficiali e sotterranee. Si indicano trentasei sopralluoghi da parte dei tecnici della Regione per il rischio idraulico e idrogeologico, ventuno progetti da valutare paesaggisticamente, ancora nuovi controlli su strada da parte dei carabinieri e sessanta sopralluoghi (metà a Marina di Carrara e l’altra metà a Viareggio) da parte delle capitanerie e guardie costiere sugli scarichi delle attività di lavorazione del marmo, a partire dalla ‘marmettola’, per la corretta gestione delle acque meteoriche e di dilavamento.

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