“Francamente trovo del tutto paradossale che il Consigliere Nardini provi a dare suggerimenti all’attuale Amministrazione riguardo all’eccessivo peso del settore scuola rispetto agli altri.
La precedente Amministrazione ha sempre puntato sulla scuola a discapito, ad esempio, delle manutenzioni, del decoro e degli investimenti pubblici. E rispetto alle risorse disponibili vi è sempre stata un evidente sbilanciamento tra scuola ed altri settori che stiamo cercando progressivamente di riequilibrare”.

L’assessore alla Pubblica Istruzione Anna Corallo risponde alla consigliera Rachele Nardini.

“Pur avendo già avuto modo di rispondere in Consiglio a Rachele Nardini, consigliere di minoranza, mi trovo a dover fornire ulteriori precisazioni dal momento che pare non abbia compreso o che mentre prendevo gli appunti durante la sua interrogazione fiume alle 2 di notte, mi sia sfuggito qualcosa.
E per farlo devo entrare necessariamente nei numeri. Innanzitutto non posso non rimarcare che rapportare il bilancio previsionale 2018 con quello del 2017, invece di confrontarlo con l’effettiva spesa assestata dell’anno precedente, sia quantomeno poco significativo e fuorviante.

Le variazioni di bilancio che abbiamo infatti dovuto adottare in corso d’anno, anche sul capitolo scuola, dimostrano che la spesa preventivata non era sufficiente a coprire interamente tutti i servizi, un esempio su tutti la spesa che la precedente amministrazione non avevo inserito di circa 20.000 euro per le numerose associazioni sportive che avevano svolto attività nei centri estivi. La spesa scolastica nel 2016, ad esempio quando, nel mese di agosto, fu chiuso l’Asilo Madre Maria, era di 1.991.400,00, in linea con il nostro previsionale di 1.995.290,00 che tra l’altro include il servizio del nuovo nido per tutto l’anno. Il maggior costo di euro 54.300,00, previsto nel 2018 per la gestione del nido Madre Maria, rispetto al costo dei servizi fallimentari di “Castelli di Sabbia” e l’”Arsellina” – le modestissime presenze parlano da sole (si pensi che lo spazio Gioco nel 2017 ha ospitato come numero massimo 7 bimbi), non può essere messo sullo stesso piano, e la Nardini dovrebbe saperlo bene avendo ricoperto la carica di assessore alla Pubblica Istruzioni per 5 anni, in quanto sono due servizi completamente diversi: uno è un nido, con tutte le declinazioni educative ed organizzative che ne derivano, mentre quelli che lei aveva attivato, cancellando il nido Madre Maria, non preoccupandosi neppure della sensibilità dei fortemarmini legati profondamente a quella struttura, sono attività con finalità prevalentemente ludico ricreative, quindi differenti proprio nell’offerta di base.
Quanto alla Ludoteca, l’incremento delle richieste, peraltro gestite per la prima volta con l’introduzione della disciplina delle presenze, che ha imposto numeri minimi di frequenza, ha sì comportato un aumento di costi per euro 16mila, ma correlativamente un incremento deciso delle presenze , rispetto agli anni precedenti nei quali si registrava un sottoutilizzo della struttura e quindi un non efficiente utilizzo delle risorse”.

 

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ultimo aggiornamento: 17-04-2018


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