Anche Forte dei Marmi tra i Comuni della Versilia, sostenitori del progetto organizzato dal Comune di Stazzema “La Memoria Partecipata, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema analizzata dagli studenti della Versilia e dalle loro famiglie 74 anni dopo”.

Coinvolte le Scuole Secondarie di primo grado degli Istituti Comprensivi: lunedì 23 aprile alle 16.30 il tavolo alle scuole Ugo Guidi di Forte dei Marmi.

Anche il Comune di Forte dei Marmi sostiene il progetto pilota per alunni e genitori protagonisti assieme della costruzione della memoria, “La Memoria Partecipata, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema analizzata dagli studenti della Versilia e dalle loro famiglie 74 anni dopo”, messo in piedi dal Comune di Stazzema e che coinvolgerà le scuole secondarie di primo grado degli Istituti Comprensivi dei Comuni che hanno aderito.

Il progetto finanziato dalla Autorità della partecipazione della Regione Toscana interesserà 400 studenti della Versilia e i loro genitori alla riscoperta della memoria con la predisposizione di tavoli tematici negli Istituti. Lunedì 23 aprile sarà la volta di Forte dei Marmi, dove presso le scuole medie Ugo Guidi alle 16.30 gli alunni delle classi terze insieme ai genitori e con la mediazione della scuola e di esperti terranno il primo tavolo. Gli alunni saranno chiamati a svolgere un percorso sul tema di Sant’Anna con un video, un tweet, uno scritto, una foto o un elaborato grafico che saranno giudicati da una commissione e premiati il 2 giugno a Sant’Anna di Stazzema.

Come Amministrazione – sottolinea Anna Corallo, assessore alla Pubblica Istruzione – abbiamo aderito convintamente al progetto pilota di memoria partecipata del Comune di Stazzema che intende, partendo dalla conoscenza di uno dei fatti più terribili della storia contemporanea, l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, affrontare tematiche come la tolleranza, l’antifascismo, il rispetto della vita umana e della dignità del diverso, il valore dell’accoglienza. Sono fortemente convinta del valore della consapevolezza che passa attraverso il processo educativo in primis della famiglia, ma che deve essere appoggiato e sostenuto dalla comunità di riferimento. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per accompagnare quella fase della vita, quella dell’adolescenza, molto delicata per i nostri ragazzi”.

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