Nuova prestigiosa mostra al Fortino: venerdì 11 maggio l’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Villa Bertelli, inaugura “ Marc Chagall Anime Morte” , 96 acqueforti del grande artista russo ispirate all’opera di Nicolai Gogol.

Venerdi 11 maggio alle ore 11.00 presso il Forte di Leopoldo I°, in Piazza Garibaldi a Forte dei Marmi verrà inaugurata la mostra “ March Chagall. Anime Morte” alla presenza del Sindaco Bruno Murzi, dell’Assessore alla Cultura e Turismo Graziella Polacci e al Presidente di Villa Bertelli Ermindo Tucci.

La mostra presenta 96 acqueforti che March Chagall realizzò tra il 1924 e il 1925 ispirate ai personaggi del famoso libro “Anime Morte” di Nikolaj Vasil’evič Gogol’ .

I personaggi che Chagall mette in scena, sono figure grottesche e patetiche di notabili, di piccoli proprietari terrieri, servi della gleba, che appartengono ad un mondo sonnolento e corrotto.

Chagall si dimostra un prodigioso disegnatore ed un abile indagatore dell’animo umano.

Dopo l’inaugurazione, la mostra aprirà i battenti ufficialmente sabato 12 maggio 2018, rimanendo visitabile fino al 24 giugno 2018.

La mostra è visitabile dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 20, dal martedì alla domenica.

 

 

Marc Chagall nacque a Vitebsk, in Russia da una famiglia di ebrei poveri. In un breve ma intenso profilo autobiografico apparso nel 1931 a Parigi, intitolato Ma vie, quando ormai conosce i più vasti successi, Chagall racconta con una nostalgia che trapela da ogni parola gli anni ormai lontani della sua infanzia. Ricorda il nonno che macellava gli animali secondo l’antico rito ebraico (shochet), il padre che portava barili di aringhe essiccate e odorava sempre di pesce e di sale; e ricorda la madre nella vecchia izba, i numerosi fratelli, i racconti biblici (midrashim) nelle lunghe sere senza luna.

Il primo grande ciclo grafico, il Mein Leben gli viene commissionato nel 1922, a Berlino da Paul Cassirer, ventisei acqueforti e puntesecche, edite, senza testo nel 1923. Già in questo ciclo

 

 

Chagall trova l’astrazione del proprio segno ed arriva ad una forma di grafia sottile, di allusione memnonica rievocatrice degli aspetti referenziali della sua vita infantile.

 

 

Marc Chagall realizza fra il 1923 e il 1939, a Parigi, tre serie di acqueforti ispirate a Le Anime Morte di Nicolai Gogol a Le Favole di La Fontaine, alla Bibbia, per l’editore Ambroise Vollard, gallerista di tutti i grandi artisti di inizio ‘900. Oltre trecento incisioni in cui l’artista rappresenta l’universo fiabesco della sua Russia lontana, evoca gli animali protagonisti di esemplari vicende umane, raffigura i personaggi a lui familiari dei racconti biblici, una comunità antichissima in comunione con l’Eterno.

Le novantasei tavole de Le Anime Morte, incise fra il 1923 e il 1927, furono stampate da Louis Fort nel 1927 sotto la direzione di Ambroise Vollard.

Questo primo grande ciclo, sicuramente uno dei grandi monumenti dell’arte del ‘900, rappresenta per Chagall un banco di prova assai importante per saldare e armonizzare le proprie radici culturali ebraico-russe e il cosmopolitismo della Ville Lumière.

Di fronte alla lastra di metallo sa una cosa soltanto: egli ha vissuto in un mondo che non assomiglia a nessuno di quelli che finora ha conosciuto in Francia e Germania. Per lui le incisioni approntate per Le anime morte raccolgono l’ambizione suprema del poema. Concentrare in un volume per immagini lo spazio e il tempo reali, percorrendo inquietamente le distanze che dividono Vitebsk da San Pietroburgo, Ljozno da Mosca, accumulando il tempo di due secoli, il tempo minuzioso di infinite giornate. Le anime morte sono il tratto d’unione fra la cultura originaria della sua infanzia e quella che matura, sul piano dello stile pittorico a Parigi. È uno dei grandi capolavori dell’arte del ‘900 a testimonianza dell’unità spirituale dell’Europa dall’ Atlantico agli Urali.

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