Presa visione delle note aventi ad oggetto il “Piano delle rimodulazioni delle aperture estive degli uffici postali per l’anno 2018” l’amministrazione comunale ha scritto a Poste Italiane S.p.A., all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e ad ANCI.

“Tra gli uffici postali – dichiarano il sindaco Franco Mungai e il vice-sindaco Damasco Rosi – che potrebbero, da quanto riportato nella tabella riepilogativa allegata al “piano”, subire una rimodulazione oraria nel periodo estivo ai sensi del Decreto del Ministero delle Comunicazioni del 28 giugno 2007, recante “Nuovi standard minimi degli uffici postali nei periodi estivi” figurerebbe anche quello di Corsanico. La rimodulazione prevedrebbe, per il periodo che va dal 15 giugno al 15 settembre, la riduzione di orario degli uffici a 3 giorni settimanali per un totale di 18 ore di servizio di cui solo 15 di accesso al pubblico e le restanti 3 dedicate alle operazioni di apertura e chiusura”.

“Indipendentemente da ogni altro aspetto e considerazione – continuano – si ritiene che la paventata rimodulazione di orario dell’ufficio postale di Corsanico, oltre al prevedibile disagio che recherebbe, non soddisferebbe nemmeno i criteri di cui al citato decreto ministeriale sulla base dei quali verrebbe assunta quella determinazione. L’ufficio ridetto infatti ha come utenza non soltanto i residenti della frazione in cui è ubicato ma anche delle frazioni collinari limitrofe, in particolare di Bargecchia e Mommio Castello, per un totale di circa 2.000 cittadini. Inoltre poiché gli “standard” ministeriali minimi escludono l’adozione di misure di rimodulazione, sia giornaliera che oraria, in aree a vocazione turistica si evidenzia che, al netto del numero dei posti letto a disposizione presso le attività ricettive della zona, vi sono innumerevoli abitazioni di proprietà di cittadini italiani e stranieri destinate a vacanze, non ricadenti quindi nel calcolo preso a riferimento, che in particolare d’estate trascorrono periodi feriali in quell’area e che si devono sicuramente inquadrare nel concetto di turisti e conteggiare come tali. Si fa altresì presente ad adiuvandum che il comune di Massarosa è sito in Versilia, territorio che notoriamente è, nel suo complesso e in modo diffuso, ad elevata vocazione turistica”.

“Non possiamo esimerci – proseguono – dal sottolineare un errore nel calcolo della distanza da percorrere per raggiungere, dall’ufficio postale in questione, il primo o i primi uffici postali, altro criterio valutativo contenuto nel decreto in parola. Ebbene, nella tabella riepilogativa tale distanza è calcolata in 0,4 chilometri (ovvero 400 metri lineari). Ciò non risponde nella maniera più assoluta alla realtà in quanto gli uffici postali alternativi a quello di cui si tratta sono posti nelle frazioni di Stiava e Piano di Mommio, a distanza quindi di svariati chilometri. È verosimile pertanto che questo calcolo abbia contribuito a trarre in inganno Poste Italiane S.p.A. Inoltre, il servizio di trasporto pubblico locale a cui dovrebbero ricorrere molti utenti anziani (e non solo) sprovvisti di mezzi propri per raggiungerli non offrirebbe valide soluzioni, di percorso e di coincidenze. Si ravvede dunque un disagio, seppur di tre mesi, difficile da superare che si tradurrebbe di conseguenza nel mancato rispetto di quel principio di universalità (e di accessibilità) che dovrebbe caratterizzare il servizio postale”.

“Sulla base di queste osservazioni – concludono Mungai e Rosi – abbiamo chiesto di accogliere la nostra richiesta di voler escludere dal “piano di rimodulazione estiva” l’ufficio postale di Corsanico lasciando inalterati giorni ed orari di apertura. A questo punto, nella speranza che ci sia un riscontro positivo, attendiamo risposte”.

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