Buone notizie per la Pineta di Levante: la Regione infatti ha interamente finanziato entrambi i progetti (deliberazione della Giunta Regionale 486 del 7 maggio 2018), finalizzati alla riqualificazione della macchia lucchese presentati dal Comune di Viareggio e da iCare che, insieme al Parco di Migliarino San Rossore, hanno partecipato al bando finalizzato alla concessione di contributi per il ripristino delle pinete danneggiate dal Matsucoccus feytaudi (Psr 2014-2020 “Ripristino delle foreste danneggiate da Matsucoccus feytaudi – sottomisura 8.4”).

Un intervento mirato su 80 ettari di terreno, per un totale di 700mila euro di investimento.

Com’è noto la Macchia Lucchese è stata in questi anni drasticamente compromessa dal forte attacco di Matsucoccus feytaudi (Ducasse) su pino marittimo che ha prodotto un elevato quantitativo di necromassa e di colature di resina e ridotto sviluppo del piano successionale. Tutto questo ha aumentato esponenzialmente il rischio di incendi, e diminuito in linea generale la sicurezza della Pineta stessa.

Si è reso quindi necessario un intervento importante e per troppo tempo rimandato, che consiste in una prima fase di taglio e in una seconda di rimboschimento.

«Questa Amministrazione – commenta l’assessore Federico Pierucci – ha quindi definito la prima realizzazione della linea tagliafuoco fondamentale anche per la sicurezza. Contemporaneamente ha lavorato alla realizzazione di un progetto che potesse salvare l’intera area».

I progetti di recupero come detto, sono tre, presentati da iCare, Parco di Migliarino San Rossore e Comune di Viareggio. Il tutto sotto la regia attenta e coordinata dell’Amministrazione comunale.

Non solo, di concerto con la Soprintendenza è stato concordato di fare due lotti di prova: “il lotto zero”, un ettaro di Pineta che si trova fra via Salvadori e l’inizio del Parco, e “il lotto zero-uno” che comprende la fascia dietro ai locali della Maria di Torre del lago.

«Il primo verrà realizzato dal Comune – specifica l’assessore – è già aggiudicato, sarà cantierato a giorni per l’avvio della pulizia. il secondo dal Parco di Migliarino San Rossore. Questi due interventi daranno la misura nel piccolo di quello che sarà la completa riqualificazione – davvero imponente – degli 80 ettari».

«Per quanto riguarda il pino marittimo – continua ancora Pierucci – la situazione risulta oramai irrecuperabile. Si è reso quindi necessario – e per troppo tempo rimandato – l’intervento che consisterà in un taglio fitosanitario, (come previsto dal D.M. 22/11/1996 e ss.mm.ii.), che permetterà di eliminare gli individui morti».

Durante il taglio si dovrà evitare di interferire con il sistema delle lame e salvaguardare il piano dominato di latifoglie compatibilmente con la necessità di eliminare il piano dominante di conifere e di operare in sicurezza.

In questa maniera si rimuoverà un buon quantitativo di necromassa, facile innesco per gli incendi, e si renderà più stabile l’intera struttura del bosco.

Essenziale poi la fase di rimboschimento che privilegerà le specie che naturalmente si rinnovano in quest’ambiente: quindi principalmente leccio e, per incrementare la biodiversità e sperare in un maggior attecchimento, pioppo, frassino e ontano nelle depressioni, pino domestico, in prossimità di via del Balipedio per dare una certa continuità alla pineta, e farnia.

Per ovvi motivi non è opportuno utilizzare il pino marittimo mentre può essere utilizzato il pino domestico se posizionato più internamente perché particolarmente suscettibile all’aerosol marino. Le specie sopracitate fanno parte della vegetazione forestale della toscana. L’obiettivo è quindi quello di ottenere un popolamento stabile con un’elevata biodiversità.

L’intervento inizierà ad ottobre prossimo, in contemporanea con il fermo vegetativo in modo da non disturbare l’ecosistema, e sarà completato entro febbraio 2019.

«Si tratta del progetto di riqualificazione più importante mai realizzato in Toscana su un’area boscata – conclude Pierucci – ringraziamo la Regione per l’attenzione dimostrata a un problema che coinvolge non solo Viareggio ma anche di altri Comuni limitrofi. Un grande risultato che mette in salvaguardia un ecosistema unico nel suo genere, bello e delicatissimo»

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ultimo aggiornamento: 30-05-2018


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