I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Massa, con la fattiva collaborazione di quelli della locale Stazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale, hanno dato esecuzione nella serata di ieri ad un’ordinanza di carcerazione emessa dal Magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Sorveglianza di Massa, dottoressa Michela Mencattini,  nei confronti di  un 64 enne del posto, già gravato da numerosi precedenti penali .

L’uomo, a seguito di condanne definitive per numerosi furti in abitazione, da tempo si trovava sottoposto al regime della detenzione domiciliare a Massa, presso la sua abitazione. Nell’ ordinanza che disponeva il predetto beneficio era stato, tra le altre cose, previsto che l’uomo, al fine di poter soddisfare le proprie esigenze personali, si potesse allontanare da casa ogni giorno dalle 12 alle 15.00.

Nella giornata del 26 maggio scorso, verso le ore 14.20, approfittando dell’orario di temporanea chiusura di un magazzino, l’uomo, utilizzando anche arnesi da scasso, aveva tentato un furto in Via Aurelia Nord di Massa . L’anticipato rientro in azienda di una delle titolari, tuttavia, lo aveva costretto a darsi a repentina fuga utilizzando un’autovettura. La tempestiva comunicazione da parte della vittima alla Centrale Operativa del Comando Provinciale aveva fatto scattare il piano anticrimine per il contrasto dei reati predatori,  con la predisposizione di controlli su strada e l’invio immediato di una pattuglia del NORM sul luogo. Le prime notizie sul posto sono state poi sottoposte all’aliquota che si occupa di analisi dei reati predatori. L’importante contributo testimoniale fornito dalla vittima ha permesso quindi ai militari di predisporre un primo identikit del soggetto, restringendo la cerchia di sospettati. Uno di questi, da ulteriori accertamenti, risultava avere nelle proprie disponibilità anche una autovettura monovolume analoga a quella fuggita dal luogo del tentato furto. Da qui, grazie anche ad un riconoscimento fotografico, l’uomo è stato identificato, anche perché già noto alle forze dell’ordine e, tra l’altro, sottoposto al  regime della detenzione domiciliare,  proprio perché condannato in via definitiva per la consumazione di  reati predatori .

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