“Dopo vari decenni di discussioni sul tema dell’inquinamento microbiologico delle acque marine, nonostante i progressi fatti per la realizzazione delle infrastrutture fognarie, si rileva come non si è ancora riusciti ad eliminare le cause che stanno alla radice del problema e che vanno ricercate sia nella negligenza di alcune pubbliche amministrazioni, sia nello scarso senso civico di una parte della cittadinanza, sia nelle lacune della normativa che non ha valutato adeguatamente gli effetti delle deroghe consentite in fase di progettazione e successiva gestione degli impianti di trattamento reflui urbani. Tali deroghe si sono rivelate, per le aree destinate alla balneazione, come un grave fattore di rischio. Esse infatti consentono, in caso di pioggia, l’immissione diretta di acque in esubero provenienti dalle fogne nei corsi d’acqua e successivamente in mare”-

 Lo scrive Goletta Verde il circolo Legambiente Versilia . “L’immissione di ingenti quantitativi di reflui fognari non trattati comporta elevati livelli di inquinamento batteriologico di estesi tratti di costa, che rendono di fatto sconsigliabile l’attività di balneazione e, nel caso l’evento coincida con la data dei prelievi, ne impongono il divieto temporaneo. L’immissione diretta di reflui non trattati comporta un eccessivo carico di sostanza organica e altri materiali grossolani che contribuiscono a rendere le acque costiere non idonee e comunque poco gradevoli per l’attività di balneazione. Il carico inquinante tende inoltre a far aumentare i livelli di eutrofizzazione che comportano torbidità delle acque per eccesso di produzione di fitoplancton.

“Come già espresso in precedenti comunicati, Legambiente:

1) auspica l’impegno da parte di tutti gli Enti competenti (Amm. Comunali, Gestore servizio Idrico, Consorzio di Bonifica, ecc.) nell’affrontare il problema alla radice, adottando tutti gli accorgimenti utili e necessari per impedire gli effetti delle immissioni dirette, anche coinvolgendo il potere legislativo.

2) invita i sindaci dei comuni costieri a esporre cartelli illustrativi sui rischi a cui alcuni tratti di costa sono sottoposti in caso di eventi meteorici di una certa consistenza e per il conseguente incremento temporaneo delle cariche batteriche, così come del resto raccomandato dalla Direttiva europea, anche se non scattano i divieti di balneazione conseguenti a risultati positivi delle prove analitiche.

3) chiede la costituzione di un tavolo di coordinamento permanente, aperto anche alle associazioni, che affronti le problematiche inerenti gli scarichi diffusi su tutto il territorio versiliese e le immissioni di scarichi non depurati nei corsi d’acqua, al fine di individuare tutte le possibili misure di salvaguardia contro l’inquinamento batteriologico, il fenomeno dell’eutrofizzazione delle acque marine costiere, contro l’immissione nei corsi d’acqua di rifiuti di qualsiasi natura, ecc.

“Dal rapporto di Goletta Verde emerge purtroppo come la costa settentrionale della Toscana si distingua per la scarsa qualità delle acque oltre che per l’eccessiva urbanizzazione delle coste, rispetto al resto della regione. Legambiente sollecita un chiaro segnale per un recupero virtuoso della gestione dei ecosistemi acquatici e dei sistemi di trattamento dei reflui fognari.

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inquinamento mare

ultimo aggiornamento: 06-07-2018


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