Con una lunga, intensa e coinvolgente lectio magistralis di Vittorio Sgarbi riservata alla stampa si è ufficialmente aperta questa mattina a Palazzo Mediceo la mostra “Gianfranco Ferroni: Prima e dopo la Biennale del ‘68 – Tutto sta per compiersi”, a cura di Nadia Marchioni. Oltre cento opere per un’esposizione che traccia un’esauriente sintesi dell’arte del pittore livornese dalla metà degli anni Cinquanta fino alla morte, avvenuta nel 2001 a Bergamo. Un’intera epoca che ha avuto come fulcro il 1968, anno della contestazione studentesca e della svolta nella vita e nell’arte di Ferroni, che proprio nel ‘68 decise di stabilirsi temporaneamente in Versilia. Vittorio Sgarbi ne ha fatto un lungo excursus, tracciando da par suo i contorni storico-culturali e sociologici del periodo e spendendo parole di grande stima per l’autore, che conobbe personalmente: «Un pittore che nell’ultimo, straordinario periodo della sua vita», ha detto Sgarbi «ha avuto momenti così intensi, veri e così struggenti nella tensione del colore da richiamare Vermeer o un sublime quanto purtroppo dimenticato Angelo Morbelli. Un pittore denso di pensiero. Un ateo capace di rappresentare il divino con una potentissima intensità spirituale».

Alla presentazione alla stampa sono intervenuti anche il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella, l’assessore alla promozione e valorizzazione del territorio Giacomo Genovesi e la curatrice della mostra Nadia Marchioni.

La mostra a Palazzo Mediceo si può visitare fino al 16 settembre dal lunedì al venerdì dalle 17:00 alle 23:00; il sabato, la domenica e i festivi dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 23:00 (ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura). Il costo del biglietto intero è di 7 euro; ridotto 5 euro; biglietto famiglia 14 euro (due adulti con ragazzi fino a 14 anni).

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Arte lectio magistralis vittorio sgarbi

ultimo aggiornamento: 08-07-2018


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