«Sull’emergenza urgenza territoriale e gli assetti del 118 i litigi tra professionisti sono utili solo a spostare l’attenzione dal problema, che è quello dei tagli al servizio. Non cadiamo nei tranelli di un divide et impera funzionale solo a creare una cortina fumogena in cui trova riparo chi sta usando le forbici. Meglio lavorare tutti insieme contro il depotenziamento che oggi colpisce una categoria professionale, domani magari un’altra e, comunque, sempre i cittadini bisognosi di soccorso»: parte dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti l’appello a chi opera nel sistema dell’emergenza-urgenza territoriale in Toscana a concentrare l’attenzione sull’obiettivo che, secondo Forza Italia, deve essere quello di «preservare il tenore del servizio per qualità e quantità». «Alcune cose le sappiamo: che presto dovremo passare al numero unico 112 per le emergenze e che la giunta regionale starebbe procedendo alla riorganizzazione dell’emergenza urgenza territoriale. Su che basi? Pensa di creare un’Agenzia come più volte sussurrato? Prevede rimodulazioni funzionali? Tagli di postazioni? Quanti? Quali? Dove? Non viene detto», osserva Marchetti.

«E’ ovvio che in questo vuoto di prospettiva la tensione salga sia tra gli operatori, professionisti del soccorso e non, sia tra le comunità locali. Ma non cadiamo – ammonisce Marchetti – in questo tranello mettendoci a litigare fra parti in causa, perché ciò serve solo a chi sfila, taglia e sottrae a nascondersi nella confusione. E invece è la chiarezza strategica quella che vogliamo e che dobbiamo rivendicare a gran voce tutti insieme in quanto toscani, prima che come medici, infermieri, volontari, utenti si spera il meno possibile ma tant’è…».

Medici, infermieri e volontari sono triplice vincente nel sistema del soccorso: «Ognuno ha proprie competenze e prerogative caratteristiche per le quali è formato», sottolinea Marchetti. «Ciascuna di queste figure è indispensabile a coprire un segmento del soccorso in emergenza e per questo – prosegue – si tratta di profili non interscambiabili né sovrapponibili. Non c’è nemmeno da discuterne: un’ambulanza senza medico perde un pezzo importante, così come perderebbe se a venir meno fosse l’infermiere o il volontario. Questo è il momento per salvaguardare il sistema. Possiamo farlo solo tutti insieme».

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