Domani si celebra l’ultimo atto dei campionati mondiali di calcio in Russia. Un’edizione senza l’Italia ma non senza italiani: i presenti sono stati – calcisticamente – nella stanza dei bottoni e con compiti di grande responsabilità. Da Viareggio con passione. Passione e professionalità riconosciuta: la bandiera viareggina e versiliese ha sventolato vicino alla Piazza Rossa, non solo per la presenza del responsabile della Fifa degli arbitri, Pierluigi Collina ma anche di altri due personaggi di spicco, il medico Angelo Pizzi e il tecnico Cristiano Ciardelli.

A Mosca, Pizzi e Ciardelli hanno vissuto la loro avventura con compiti di non poco conto. ‘Onorati di esseri stati qui – hanno raccontano -: peccato per la mancanza degli Azzurri, ma questo è il calcio’. Pizzi è stato il responsabile medico di tutti gli arbitri, assistenti, addetti al Var, impegnati nel corso delle 64 partite della manifestazione; Ciardelli è stato invece uno dei match analist a disposizione degli arbitri. ‘In pratica – ha raccontato il giovane tecnico – prima di ogni partita forniamo agli arbitri tutte le indicazioni su come giocano le squadre, con le caratteristiche tecniche dei singoli calciatori, su come si muovono: insomma una fotografia, la più calzante possibile, dei giocatori che poche ore dopo sarebbero scesi in campo in campo’. Una formula già studiata nel corso della Champions League che ha dato i suoi frutti.

IL COMPITO di Pizzi è stato sul piano professionale: un medico di… pronto intervento per andare incontro e risolvere tutti i problemi che possano avere i fischietti provenienti dai cinque continenti, chiamati a dirigere le sfide mondiali. Due personaggi dietro le quinte ma fondamentali per il buon andamento della manifestazione. Nel suo piccolo Viareggio & la Versilia sono stati rappresentati da questi due professionisti che godono di grande stima in tutto il movimento calcistico nazionale: vale la pena di ricordare che Angelo Pizzi ha anche alle spalle un’esperienza olimpica, a Barcellona nel 1992, con la Nazionale italiana di hockey di pista (in quella occasione, l’hockey era sport dimostrativo) che conquistò una simbolica medaglia di bronzo. E non va neppure dimenticata anche la figura di Oreste Cinquini, manager sportivo di grande esperienza internazionale, a lungo giocatore e poi direttore sportivo del Viareggio, che soprattutto nella prima fase è stato consulente del comitato organizzatore dei mondiali.

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