Continua l’azione dell’amministrazione comunale di Massarosa contro la società Terna S.p.A. per opporsi alla realizzazione della nuova linea dell’elettrodotto La Spezia – Acciaiolo denominata “riassetto della rete 380 kv e 132 kv”. “Dopo il ricorso al TAR Toscana promosso dalla Società anche nei confronti del comune di Massarosa con il quale la stessa chiede l’annullamento del parere tecnico istruttorio pronunciato dalla Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo del 22.03.2018 l’amministrazione comunale, il 4 luglio scorso, ha deliberato la costituzione in giudizio.

Già nel 2016 – dichiarano il vice-sindaco Damasco Rosi e l’assessore all’ambiente Agnese Marchetti – ci siamo costituiti nel procedimento di fronte al TAR Toscana instaurato da Terna S.p.A., dopo la trasposizione del ricorso straordinario promosso dinanzi al Presidente della Repubblica, con il quale la Società chiedeva l’annullamento della delibera del Consiglio Regionale della Toscana contenente l’integrazione del Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico e di ogni altro atto collegato. Nello stesso anno ci siamo costituiti anche nell’altro procedimento di fronte al TAR Toscana a seguito del ricorso promosso sempre da Terna S.p.A. anche nei confronti del comune di Massarosa con il quale chiedeva altresì l’annullamento dei pareri rilasciati dalla nostra commissione comunale del paesaggio che si è espressa in maniera negativa rispetto all’ipotesi di realizzazione di questa nuova infrastruttura. Oggi siamo ad un nuovo capitolo di questa lunga vicenda e andiamo avanti.

Ribadiremo anche in questa sede – proseguono – attraverso l’avvocatura comunale a cui abbiamo affidato il mandato, la medesima posizione già sostenuta nei procedimenti giudiziari in essere e più volte illustrata durante le molte assemblee pubbliche che si sono tenute in questi anni resistendo alle domande avanzate dalla Società. Lo faremo come fatto fino ad ora con la massima condivisione e solidarietà nei confronti degli altri comuni coinvolti, dei comitati e dei cittadini con i quali abbiamo costituito un fronte unico.

Il fatto che in questo caso – concludono Rosi e Marchetti – ci troviamo a difendere un parere del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che conforta le nostre tesi ci fa essere fiduciosi perché con questo atto viene sostanzialmente messa nero su bianco l’impraticabilità di tutte le soluzioni e ipotesi progettuali presentate da Terna S.p.A. poiché in contrasto con la salvaguardia del patrimonio paesaggistico e culturale, nonché ambientale, delle aree che ne sarebbero interessate”.

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