Sono state oltre 8.000 le presenze al Seravezza Blues Festival nelle tre serate che hanno animano il Palazzo Mediceo di Seravezza da venerdì 20 a domenica 22 luglio.

Numeri che superano quelli già importanti della passata edizione che si era chiusa con un bilancio di 5.000 persone in due sere e che confermano la crescita e il successo di questa giovane manifestazione riuscita in pochi anni a diventare un vero e proprio punto di riferimento nell’estate versiliese e toscana.

Entusiasta e soddisfatto il sindaco di Seravezza Riccardo Tarabella: «Il miglior giudizio è sempre quello del pubblico. E domenica sera, alla domanda “quanto vi sta piacendo la tre giorni di blues a Seravezza?”, la risposta è stata un’entusiastica ovazione. Il Festival sta crescendo in maniera esponenziale ed ha ormai abbondantemente “straripato” oltre le valli del Serra e del Vezza, ma direi anche oltre i territori della Versilia e della Toscana, qualificandosi come evento di caratura e qualità nazionali. Bravissimi gli organizzatori. Azzeccate le loro scelte artistiche. Senz’altro ben riposta la nostra fiducia. Abbiamo creduto subito nelle potenzialità della manifestazione e fatto ciò che riteniamo una buona amministrazione debba fare: creare l’humus adatto allo sviluppo di eventi di qualità, collaborare con gli organizzatori, accompagnare l’evoluzione del progetto. I risultati stanno arrivando, in campo musicale così come in altri campi».

«E’ una grandissima soddisfazione, un risultato impensabile solo fino a qualche anno fa. Quando abbiamo iniziato questa avventura era solo per passione e per ricordare un nostro grande amico, musicista, Alexandre Mattei, prematuramente scomparso nella primavera del 2015. Oggi siamo una realtà importante nella scena musicale toscana e una delle più grandi manifestazioni in Versilia», aggiunge Luigi Grasso, responsabile della comunicazione e uno dei fondatori del Festival insieme al fratello Giovanni Grasso e a Giuseppe Campatelli, presidente dell’associazione Alexandre Mattei.

«Per noi Il Seravezza Blues Festival è una grande occasione per restituire al territorio qualcosa di tangibile – oltre alla musica e alla cultura – per esempio ci aiuta a finanziare qualche bel progetto legato alla ricerca medica – afferma Giuseppe Campatelli -. Per questo motivo, anche quest’anno, abbiamo raccolto e devoluto tutto il ricavato in beneficenza, in favore dell’Opa di Massa una delle grandi eccellenze del nostro territorio».

Molto positiva la serata del venerdì che proponeva la finale del Concorso “Road to Seravezza Blues” realizzato in collaborazione con il Caffè Ambrosiana di Pietrasanta e organizzato da Francesco Mattei, Alessandro Genovesi e Sandro Paoli. A spuntarla per una manciata di voti sono stati i Broken Fingers, band formatasi proprio nel club pietrasantino.

Quella di sabato è stata una giornata di grande affluenza già dal pomeriggio per visitare il Villaggio del Blues con oltre 30 espositori tra food & drink, abbigliamento, mercato musicale e mostra mercato della liuteria curata da Maurizio Mariani, che si è chiusa con l’esibizione di Nick Becattini, accompagnato per l’occasione dai The Magic Bones e da una guest star di livello assoluto come Dan Nash.

La vera attesa è stata però sulla domenica che ha visto calcare il palco un vero e proprio mostro sacro del Rhythm & Blues mondiale come Zac Harmon, capace di incantare gli oltre 3.000 presenti (rimasti nonostante un breve ma violento acquazzone proprio ad inizio concerto) con il suo blues indiavolato.

 

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ultimo aggiornamento: 24-07-2018


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