L’associazione “Il Mondo che Vorrei Onlus” abbraccia i familiari delle vittime, i tanti feriti e la città di Genova, e per dare concretezza alle solidarietà saremo presenti ai funerali di Stato con una delegazione.

“Genova, città nella quale molte volte siamo andati, accolti a braccia aperte, per raccontare di Viareggio e altrettante volte siamo stati per testimoniare concretamente la nostra vicinanza ai cittadini – si legge nella nota inviata alla stampa dal presidente Marco Piagentini: “Città ormai da troppi anni martorizzata, ricordiamo le vittime delle alluvioni del novembre 2010 e ottobre del 2011 così come non possiamo dimenticare le vittime della torre del porto crollata nel maggio 2013, di tutti questi terribili disastri esiste un unico comune denominatore, così come per il ponte Morandi, la totale mancanza di salvaguardia della vita umana a vantaggio del profitto”.

Viene da rabbrividire, ed è immediato il parallelismo tra la nostra strage, quella ferroviaria di Viareggio, e quello che è successo.

“Anche qui, come a Viareggio dove i vari incidenti prima del 29 giugno erano avvisaglie di quell’evento, – prosegue Piagentini –  anche qui c’erano stati dei preavvisi, come a Viareggio dove “i treni gridavano allarme, allarme”, i ponti avevano dato lo stesso tipo di avviso basta ricordare la lunga serie di crolli avvenuta negli ultimi anni:

  • Il 18 aprile 2017 il crollo di un viadotto della tangenziale di Fossano
  • Il 9 marzo 2017 il ponte 167 crolla sull’autostrada A14, all’altezza di Camerano.
  • Il 29 ottobre 2016 nel lecchese, ad Annone Brianza.
  • Il 22 ottobre 2013 ancora una volta a essere colpita è la Liguria con il crollo del ponte di Carasco nell’entroterra genovese.

Ora è il momento di smettere di fingere, non si può più rimandare un tema così fondamentale, la sicurezza e i controlli per la sicurezza.

Che sia una scuola, una ferrovia, un porto o un autostrada non si può più continuare a giocare con la vita delle persone.

Questo è anche il tema centrale della nostra associazione, nata sulle ceneri del disastro di Viareggio e da quel maledetto 29 giugno 2009 noi lottiamo costantemente per il diritto di tutti alla sicurezza.

Ci auguriamo che dopo questa ennesima strage non ci si limiti a scrivere un Tweet, postare una foto o commemorare i morti per un solo giorno ma che l’impegno di ognuno di noi, sulla sicurezza e sulla salvaguardia della vita sia costante e continuo ogni giorno, altrimenti anche queste vittime diventeranno un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane”

 

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ultimo aggiornamento: 17-08-2018


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