I Lavoratori Marittimi della Costa Tirrenica al cospetto di Salvini per veder salvaguardato il proprio diritto al lavoro.  Grazie all’ interessamento della capogruppo Annamaria Pacilio del Movimento 5 Stelle, di concerto con i capigruppo del Movimento dei cittadini di Viareggio e Torre del Lago, Massimiliano Baldini, e della Lega, Maria Domenica Pacchini, il vice premier  ha infatti potuto ascoltare la richiesta di aiuto di un’intera classe di lavoratori lasciata a se stessa. Tutto ciò attraverso le parole di Michi Palma, presidente dell’ Lmct, l’associazione viareggina pioniera della resistenza dei marittimi contro la distorta applicazione della Convenzione STCW da parte dell’Italia riguardante il rinnovo delle abilitazioni rispetto alle normative internazionali IMO. Normativa, quella “made in Italy”, che in oltre 10 anni di stesure e applicazioni ha penalizzato e continua a penalizzare i lavoratori del comparto (lasciandoli senza abilitazione, ovvero senza strumento di lavoro) molti dei quali stanno ottenendo giustizia ricorrendo al Tar.

Un labirinto di leggi per niente semplificato di fronte ad una norma unica internazionale di poche pagine chiare e ragionevoli. “Ricordiamo  che c’è chi aspetta da più di tre anni , senza nel frattempo poter campare del proprio lavoro, un responso da parte del Presidente della Repubblica, sul proprio ricorso al Consiglio di Stato contenente le stesse motivazioni di quelli risultati vincenti presso il Tar. Un ricorso dove il parere della stessa camera di consiglio è stato influenzato per mancanza di conoscenza degli argomenti da una  relazione del Mit falsata, data probabilmente per buona in quanto proveniente da un apparato di potere innanzi a un semplice cittadino, costretto nel frattempo a tentare di re-inventarsi un mestiere”.

Auspicando che venga riconosciuta a tutti i lavoratori (e non solo a quelli che hanno avuto la possibilità di presentare ricorso) il diritto di vedersi rinnovate le proprie certificazioni nel rispetto dei soli parametri internazionali , quello che chiedono i lavoratori del mare al nuovo Governo in definitiva è di poter continuare a fare il proprio lavoro e non vedersi scippare da uno stato che li dovrebbe salvaguardare, la sola opportunità che conoscono di mettere a frutto il loro sapere. Una richiesta di giustizia bella e buona. Fino ad adesso l’Italia ha loro dimostrato di essere uno Stato che  in un momento di crisi del settore, invece di tutelarli li ha costretti, quando va bene, a ripetere costosi  corsi di aggiornamento  tra l’altro non richiesti da altre nazioni o dall’IMO stesso (forse più per ingrassare alcuni privilegiati centri di addestramento che per accrescere le loro conoscenze) oppure non ha loro riconosciuto la formazione fatta in centri di formazione esteri riconosciuti ufficialmente dall’IMO stessa, e quando va male li ha tagliati tout court fuori dal mondo del lavoro nonostante la lunga esperienza pregressa e anni di formazione continua pagati profumatamente di  tasca propria.

“Qual’è dunque il vero interesse? Perchè vessare così aspramente i lavoratori italiani quando negli altri paesi questo non succede?”

Tutto questo lo ribadiamo per l’applicazione fortemente penalizzante, limitante e ostruzionista  della normativa IMO trascritta  con parametri più rigidi dallo stato italiano contrariamente anche alle Direttive Europee. ” Ci aspettiamo che questo Governo, che per sua dichiarazione sta dalla parte dei cittadini, e intende valorizzare in primis le proprie risorse nazionali, si faccia carico del problema, prenda atto degli errori e delle ingiustizie commesse magari intraprendendo una doverosa indagine, prendendo una posizione di supervisione e responsabilità verso l’operato dei propri apparati, poiché non è accettabile che non vi sia un controllo competente nelle azioni esercitate da funzionari dallo stesso ministero, e raddrizzi il tiro di chi era alla guida prima e non ha mai fatto niente per cambiare le cose, garantendo a coloro che ne sono stati privati, uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello al lavoro”.

 

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marittimi matteo salvini

ultimo aggiornamento: 21-08-2018


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