Nessuna novità dalla Provincia riguardo i lavori al Marconi: a ridosso di un nuovo anno scolastico una sola cosa è certa, che sarà un altro anno di disagi, nella migliore delle ipotesi di lezioni fatte in container di cui ancora non si sa niente: né il numero, né la collocazione, tanto meno i tempi messa in opera finale.

Una scelta, quella dei container, fatta senza alcun coinvolgimento del Comune: «C’era un appuntamento fissato per questo lunedì (10 settembre) – spiega il sindaco Giorgio Del Ghingaro – nel quale avremmo dovuto elaborare una strategia di intervento: incontro divenuto inutile in poco meno di mezz’ora, visto che subito dopo averlo concordato è uscito sui giornali l’annuncio dell’avvenuta pianificazione fatta in piena autonomia dalla Provincia e dalla dirigenza scolastica nel corso di vari incontri, come confermatomi dallo stesso preside Lorenzo Isoppo».

 

«Ad oggi abbiamo annunci fatti a mezzo stampa ma nessun atto ufficiale: nessun progetto arrivato né sulla scrivania del sindaco, né agli uffici comunali» dichiara ancora il primo cittadino. Eppure il Comune in caso di lavori all’ex Colombo dovrebbe fornire autorizzazioni, permessi, supporto: «E gli uffici sono pronti a farlo – aggiunge – nel più breve tempo possibile».

 

«Per agevolare in ogni modo l’avvio dei lavori, in questi giorni abbiamo richiesto più volte il progetto elaborato dalla Provincia, ricevendo solo rimandi e tentennamenti. Non abbiamo ancora niente di concreto. Nemmeno una mail che confermi quanto letto sui giornali: Viareggio merita rispetto, anche istituzionale. Non è possibile pensare di liquidare anni di disagi con un comunicato stampa» specifica il primo cittadino che si dice preoccupato per la tempistica di una scelta, quella dei container, che si annuncia lunga e ferraginosa.

 

Lunga quanto la lista delle segnalazioni sulle condizioni dell’edificio del Marconi, firmate dal sindaco Del Ghingaro e indirizzate al presidente della Provincia. La prima risale ormai al 1 febbraio 2017: una relazione puntuale corredata da foto che testimoniava il degrado della struttura. Altre ne sono seguite nei mesi successivi, fino alla richiesta, forte e compatta, di intervento da parte dell’intero Consiglio comunale che più volte si è trovato a parlare della questione.

 

Poi le manifestazioni in piazza dei ragazzi che si sono rivolti al loro sindaco per ottenere un aiuto nel tentativo di vedere ascoltate le loro voci nelle sedi competenti: era il 17 novembre 2017.

 

«Abbiamo assistito a foto, sopralluoghi, dichiarazioni, sfilate più o meno di tutte le forze politiche, ma non è stato mosso un mattone – continua Del Ghingaro – si aggiungono invece le transenne: ogni volta che cade l’intonaco, che infiltrazione si aggiunge a infiltrazione, per chiudere tratti di giardino, interdire ingressi. L’unica cosa che può fare il sindaco per tutelare la sicurezza dei ragazzi».

Sicurezza che Del Ghingaro ha voluto però garantita nero su bianco anche da una relazione tecnica: «I ragazzi avevano espresso preoccupazione ad entrare nelle aule: per questo ormai quasi un anno fa, ho richiesto un sopralluogo per capire se l’edificio fosse sicuro dal punto di vista strutturale – continua Del Ghingaro -. Sopralluogo che non evidenziò alcuna criticità in questo senso e non fu necessario chiudere la scuola».

«Siamo stati collaborativi quando nel giugno scorso la Provincia richiese un tavolo tecnico politico che avrebbe dovuto accompagnare passo passo la fase di avvio ma anche di esecuzione dell’intervento di ristrutturazione. Fiduciosi, quando ha annunciato di aver presentato alla Regione Toscana ben 3 proposte progettuali per il nuovo Marconi. Infine delusi, quando il 3 agosto Palazzo Ducale parla di ‘en plein’ nell’ambito del bando regionale per l’ottenimento dei finanziamenti, dimenticando di specificare che nei progetti presentati, non solo Viareggio, ma tutta la Versilia si vedeva rappresentata solo in minima parte, avendo voluto privilegiare scuole in altre zone del territorio, tutte in condizioni migliori delle nostre».

«Prendiamo atto e andiamo avanti – continua il sindaco –: ma non è pensabile scaricare responsabilità e ritardi sulla Regione, quando uno degli elementi caratterizzanti il finanziamento era lo stato dell’avanzamento progettuale. Se c’è stato un ritardo effettivo, mi auguro che venga colmato: per questo ho chiesto un incontro all’assessore regionale Cristina Grieco, che si è sempre dimostrata disponibile e attenta alle esigenze della Versilia, già fissato per il 24 settembre prossimo».

 

«Adesso la Provincia parla di un piano presentato alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca per ottenere finanziamenti. Sono certo che la Fondazione non tarderà a dare segnali positivi; intanto aspettiamo le proposte che avrebbero dovuto essere elaborate in questi mesi: al Comune serve sapere dove si pensa di installare i prefabbricati, in che modo e come saranno garantiti gli standard di sicurezza. Luce, gas, internet, riscaldamento, allacci, impalcature, eventuale abbattimento di piante, messa in sicurezza idraulica del terreno: elementi concreti, al di la’ delle chiacchiere, senza i quali i nostri uffici non possono iniziare a lavorare».

 

«Certo mi chiedo come verrà gestito il passaggio? Quali le garanzie? Potevano esserci altre strade? Da parte nostra, dubbi e perplessità e nessuna condivisone nella scelta dei container – puntualizza il sindaco -: ci auguriamo che da soluzione tampone non si trasformino in sede semi-permanente di una scuola che ha alle spalle una storia e un prestigio unici. Un istituto che è fondamentale per il nostro territorio e che garantisce tutt’ora, nonostante le difficoltà, altissimi standard di preparazione».

 

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ultimo aggiornamento: 08-09-2018


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