Sappiamo che c’è ancora molto da fare per arrivare al completo risanamento del lago e del bacino di Massaciuccoli – dichiara il sindaco Franco Mungai – ma molto è già stato fatto in questi anni e molte iniziative, che vanno in quella direzione, sono state avviate e stanno andando avanti. Sappiamo benissimo quali sono le problematiche, che vengono tutte da lontano, abbiamo gli studi su tutte le cause che hanno comportato il degrado: dalla qualità delle acque compromessa dall’eccessivo apporto di nutrienti, quali fosfati e nitrati, che hanno, tra l’altro, posto un freno alla pesca; gli scarichi fognari illegittimi; la presenza di specie ittiche alloctone che hanno contribuito alla scomparsa delle specie ittiche autoctone; l’interamento del fondale; la mancanza di apporto idrico e di ricambio d’acqua; la fragilità idraulica; un sistema normativo a volte contrastante e la presenza di molti enti sovracomunali che frenano il recupero delle strutture come le bilance e i ricoveri barchini e si potrebbe continuare.

Tutte criticità per superare le quali – prosegue – in questi anni il comune di Massarosa ha fatto la sua parte.

Provo a riassumere.

Si pensi agli interventi portati a termine come quelli previsti nell’accordo di programma del 2006 sulla “tutela delle risorse idriche del lago di Massaciuccoli” e finanziati anche dal ministero dell’Ambiente e dalla regione Toscana: la bonifica della vecchia discarica di Pioppogatto, il completamento delle rete fognaria che ha riguardato anche la collina di Pieve a Elici e Montigiano, l’adeguamento del depuratore di Massarosa con la realizzazione dell’impianto terziario e della condotta che convoglia le acque di scarico non più nel lago ma nella gora di Stiava a valle della Sarzanese. Sulla mitigazione del rischio idraulico ricordo inoltre la messa in sicurezza dell’argine Cataldi, un tratto di sponda del lago. All’interno dell’accordo di programma, insieme a tutti gli altri enti firmatati, abbiamo inoltre contribuito alla realizzazione dell’impianto di fitodepurazione di San Niccolò, nel comune di Vecchiano, la cui funzionalità ai fini della riduzione degli agenti inquinanti nel lago ha dato un riscontro positivo secondo un modello che può essere replicato per i corsi d’acqua maggiormente compromessi. Nel 2011, dopo un lungo iter, siamo riusciti a sbloccare, seppur parzialmente, il divieto di pesca vigente dal 2007 attraverso il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Zooprofilattico di Pisa e il Dipartimento di Prevenzione della AUSL che ha portato alla riapertura della pesca “no kill” con il rilascio del pescato e a scopo non alimentare. Il massimo che ci è stato consentito di fare. Abbiamo inoltre proseguito su questa strada, senza ancora avere il via libera da parte degli enti, nel tentativo ad oggi non semplice di giungere alla piena riapertura della pesca anche per il consumo umano.

Nel 2014 – continua – abbiamo iniziato una stretta collaborazione con la Pro Loco Massarosa, non appena si è costituita, per la crescita e la valorizzazione delle attività che ruotano intorno al lago e al bacino di Massaciuccoli. Un’attività che ci ha portato alla condivisione di un percorso volto anche alla semplificazione delle pratiche e delle norme imposte da enti sovracomunali o dal legislatore nazionale per facilitare il recupero delle bilance e dei ricoveri barchini, sfociata in una lunga azione preliminare di studio e ricerca effettuata dagli uffici comunali in collaborazione con la Pro Loco stessa, l’approvazione all’unanimità in consiglio comunale nel 2017 di una mozione (approvata con il medesimo testo anche in consiglio regionale) a cui è stato allegato un ordine del giorno, anch’esso approvato all’unanimità, per la reintroduzione del motore a scoppio, il confronto con gli altri enti sfociato ad oggi nella redazione di un documento di indirizzo per la definizione dei ruoli e delle procedure. Abbiamo avviato il percorso transfrontaliero del “Contratto di Lago” con un processo partecipativo aperto a tutti coloro, enti, associazioni e cittadini, non solo del nostro territorio, che hanno voluto dare un loro contributo in termini di conoscenze e di idee che ci consentirà di predisporre progetti organici e di muoverci per la ricerca di finanziamenti per la realizzazione degli interventi, parte dei quali già ottenuti come quelli per il recupero del lungo lago di San Rocchino alla Porta del Parco. Un processo partecipativo mai visto prima che ha coinvolto centinaia di persone.

Chi dice quindi che non è stato fatto nulla per il lago o chi dice che ci muoviamo solo ora perché siamo a ridosso della scadenza del mandato amministrativo – conclude il sindaco Franco Mungai – non sa di cosa si parla e non sa cosa è stato fatto. Se ci sono persone che non si sono mai viste prima d’ora e che ora pensano di poter collaborare sono bene accette, se tra queste però ci sono dei politici, locali e non, che fino ad oggi non hanno mai mostrato interesse al tema ed oggi si palesano ci viene il sospetto che a strumentalizzare e ad approfittarsene siano proprio loro”.

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