Interessante e partecipato l’incontro al museo della marineria di Viareggio, organizzato dalla lodevole associazione Ognivolta.

“Un’associazione a cui va tutta la mia solidarietà e tutto il mio sostegno. Con il mio bravo collega e amico il senatore Mattia Crucioli (vicepresidente della Commissione Giustizia) ci siamo impegnati, nel limite del contratto di governo, a presentare un disegno di legge che miri a creare un’anagrafe informatizzata a cui possono accedere i medici, perché non è accettabile che armi finiscano nelle mani di squilibrati che poi uccidono come è accaduto a Viareggio”. Lo afferma in una nota il senatore pentastellato Gianluca Ferrara: “È fondamentale contrastare una cultura della violenza che sta dilagando e del commercio di armi che a livello mondiale è impressionante, complessivamente gli Stati, secondo il SIPRI di Stoccolma, spendono ogni anno circa 1850 miliardi dollari in armamenti quando ne basterebbero 50 per porre fine alla fame nel mondo.  Va rigettata la mentalità volutamente creata negli Usa, mirante a innescare paure per poter poi vendere armi e dare guadagno alla potentissima lobby degli armamenti. Lobby che controlla la politica e che ora sta spingendo affinché anche in Italia possa crescere la sua influenza. Come giustamente affermato dal ministro Alfonso Bonafdede: “L’estensione o l’allargamento del concetto di ‘legittima difesa’, non porterà a una maggiore diffusione delle armi in Italia e non si tratta di un diritto a sparare, ma se un cittadino minacciato deve potersi legittimamente difendere senza doversi poi difendere con tutta una serie di prove che rende difficile l’accertamento della sua legittima difesa”.Peccato che non tutti abbiano capito l’importanza di rispettare quel sentimento di paura e disagio (anche se in parte gonfiato) che alberga nel nostro Paese. Certi partiti di finta “sinistra” si sono estinti proprio perché non hanno ascoltato la voce del popolo che chiede più sicurezza e benessere che solo lo Stato può dare. E soprattutto è davvero grave che non si capisca che le parti più fragili della popolazione stanno combattendo una guerra tra poveri voluta dalle élite. Specie nelle grandi periferie (dove non abitano i perbenisti) c’è un grave disagio sociale in corso e se ufficialmente i reati sono diminuiti è anche perché, negli ultimi anni, tanti reati (ovviamente non quelli gravi) non vengono più denunciati. Questi sono fatti e non opinioni espresse da chi non vede l’ora di attaccare questo governo a cui, chissà perché, la stragrande maggioranza degli italiani sta dando fiducia. È un dato di fatto altresì che purtroppo si sta alimentando una mentalità che porta a ritenere inutile denunciare perché poi non c’è certezza della pena.Certezza della pena e tutela delle parti più fragili della popolazione sono punti su cui non cederemo. Come non cederemo alla pressione delle lobby degli armamenti.Ringrazio ancora Gabriella Neri e Claudia Cecchi dell’Associazione Ognivolta e il mio collega Mattia Crucioli”.

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ultimo aggiornamento: 16-09-2018


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