Dalle prime ore dell’alba, personale della Squadra Mobile di Bologna, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e con la collaborazione delle Squadre Mobili di Milano, Bari, Foggia, Lucca, Verona, Venezia, sta eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip presso il Tribunale di Bologna, nei confronti di altrettanti personaggi appartenenti ad una organizzazione criminale dedita al traffico di droga.

Nel medesimo contesto investigativo dell’operazione Double Game il personale della Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, coadiuvato da quello dei Centri Operativi di Milano e Bari e della Sezione Operativa di Salerno, sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Procura di Bologna, nei confronti di alcuni dei destinatari del provvedimento restrittivo, su beni mobili e immobili (abitazioni, terreni, autovetture, quote societarie, conti correnti bancari) per un valore di circa 2 milioni di euro, risultati quali reimpiego dei profitti derivanti dall’attività di traffico di droga, posto in essere dalla predetta organizzazione criminale.

I provvedimenti restrittivi, sono la conseguenza di un lavoro investigativo durato circa un anno, nel corso del quale la Squadra Mobile è riuscita ad individuare e disarticolare un proficuo e collaudato canale di rifornimento di hashish dal Marocco.

A capo del gruppo criminale, vi erano tre italiani residenti a Milano che seguivano personalmente tutte le fasi organizzative dell’importazione: dal reperimento dell’imbarcazione, dell’intestazione fittizia della stessa, dall’individuazione dello skipper, sino alla definizione del quantitativo e del costo dello stupefacente con i veri e propri fornitori.

La droga giungeva in Italia tramite imbarcazioni appositamente modificate che facevano da spola con il Paese di produzione, ed è proprio a seguito di uno dei viaggi, che nel marzo del 2014, sono stati sequestrati 3000 kg di hashish arrivati presso il porto di Marina di Pisa.

La squadra mobile di Lucca, diretta dalla dottoressa Silvia Cascino, ha eseguito due misure nei confronti di due italiani che vivono a Lido di Camaiore: ai domiciliari sono finiti Edoardo Brunoro, 52 anni  e Stefano Masoni, 59 anni originario di Pisa, anche lui residente a Lido.

L’accusa è associazione a delinquere finalizzata allo spaccio aggravato dall’ingente quantità

Nello stesso contesto investigativo la Dia di Bologna, con i centri operativi di Milano e Bari e con la sezione operativa di Salerno, hanno eseguito un sequestro preventivo nei confronti di alcuni indagati, su beni mobili e immobili (case, terreni, auto, quote societarie e conti correnti) per circa due milioni, risultati il reimpiego dei profitti derivanti dal traffico di droga.

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ultimo aggiornamento: 18-09-2018


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