Smantellamento, smaltimento e riciclo della vetroresina utilizzata nella nautica per la realizzazione delle imbarcazioni, ma anche nel settore automotive per i camper e nei trasporti, ad esempio le carrozze ferroviarie. Con l’obiettivo di proporre un modello industriale e sostenibile per l’ambiente di riciclo della vetroresina, ancora inesistente in Europa, la Guardia di Finanza annuncia – nel corso del 58° Salone Nautico di Genova in programma fino al 25 settembre – il proprio sostegno al progetto REVYTA – REcupero Vetroresina Yacht Treni cAmper (inserito nel Bando dell’Unione Europea POR FESR 2014-2020 – azione 1.1.5 sub-azione a1 – Bando 2 “Progetti di ricerca e sviluppo delle MPMI”).

Con un costo di investimento pari a 1,5 milioni di euro (di cui la metà cofinanziata dalla Regione Toscana), REVYTA punta allo sviluppo –  in circa due anni di operatività – di una  piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclo, utilizzando al meglio le tecnologie già oggi sviluppate, partendo dalla robotica per il disassemblaggio e la selezione dei materiali, fino al loro trattamento con un brevetto chimico in sperimentazione per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto.

L’azienda capofila del progetto è il cantiere navale EFFEBI spa di Viareggio, che guida la compagine di imprese toscane formate da SNIAP di Livorno operativa nella progettazione del settore dei  trasporti ferroviari, DIFE spa di  Serravalle Pistoiese del settore gestione dei rifiuti industriali e FLASHPOINT di Cascina esperta in consulenza sulle sostanze/miscele chimiche. Collaborano con le aziende coinvolte, il Consorzio Polo Tecnologico Magona, l’istituto di robotica della Suola superiore di studi universitari e perfezionamento Sant’Anna e il dipartimento architettura dell’Università degli studi di Firenze. Sono coinvolti nel progetto il Distretto Tecnologico per la Nautica e la Portualità Toscana, Distretto tecnologico ferroviario toscano e il  Distretto Interni e Design della Toscana.

Oltre al sostegno del progetto, la  Guardia di Finanza metterà a disposizione una proprio imbarcazione per la attività di sperimentazione.

Revyta andrà a definire un modello collaborativo in chiave industria 4.0 e secondo  i principi dell’economia circolare, che possa poi trovare un riconoscimento legislativo e tecnico premiante per tutti i soggetti virtuosi della filiera, primi fra tutti quei produttori che adottano fin dalla progettazione iniziale una logica utile al riuso ed al riciclo del loro manufatto.

Come società, abbiamo già affrontato la problematica della vetroresina – spiega Katia Balducci , presidente di NAVIGO, centro di innovazione e sviluppo della nautica e capofila del soggetto gestore del Distretto Tecnologico per la Nautica e la Portualità Toscana – portando avanti, nel 2008,  uno studio sul suo smaltimento nei 10 anni precedenti. Il nostro impegno, in questo progetto, è quello di elaborare un percorso di gestione dell’intera filiera della vetroresina e fornire ai grandi produttori, sempre più sensibili ai temi della salvaguardia ambientale, soluzioni avanzate di recupero e riciclo di questo materiale”

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guardia di finanza Navigo recupero vetroresina viareggio

ultimo aggiornamento: 21-09-2018


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