In data 29.09.2018 nell’ambito di mirati controlli svolti all’interno del porto di Livorno, anche relativi all’incremento delle misure di sicurezza, sulla base delle disposizioni impartite dal Questore di Livorno e dal Dirigente dell’8° Zona di Polizia di Frontiera di Bologna, attuate dal Dirigente Vice Questore Aggiunto Dr. Alberigo Martino, personale operante rintracciava un pericoloso latitante in procinto di imbarcarsi su una nave diretta in Sardegna .

L’uomo di nazionalità slovena, identificato per OSEL Marco di anni 53 veniva individuato sulla base di una segnalazione emessa da parte dell’Ufficio Interpol serbo al collaterale Interpol nazionale, per la quale venivano predisposte specifiche misure di attenzione ai varchi doganali ed agli imbarchi .

Dopo essere stato fermato unitamente ad altri connazionali, che viaggiavano con lui e che risultavano estranei alle vicende giudiziarie del predetto, lo stesso cercava di sottrarsi alle verifiche di polizia attuate nell’immediato, contestando con documentazione fittizia quanto rilevato a suo carico .

L’interscambio dei dati con la sala situazioni della Direzione Centrale della Polizia Criminale di Roma permetteva di accertare che risultava altresì destinatario di un provvedimento di cattura a livello internazionale perchè nell’anno 1996  veniva arrestato alla frontiera di Gradina – Dimitrovgrad (Serbia) in quanto responsabile di produzione e traffico di sostanza stupefacente, scoperta all’interno di un autocarro frigorifero dove erano stati occultati 190 kg di eroina riposti in 288 imballaggi diversi.

Si apprendeva inoltre che dopo  l’arresto effettuato dalla polizia serba, era evaso dalle carceri serbe di Sremska Mitrovica il 3 dicembre 2001, con altri detenuti, con i quali era riuscito a scappare scavando un tunnel sotterraneo di 24 metri per portarsi all’esterno della struttura carceraria fuggendo all’estero .

L’attento controllo del personale della Polizia di Frontiera Marittima di Livorno, che veniva esteso anche al mezzo su cui si trovava l’uomo, portava così all’esecuzione del provvedimento ed all’arresto compiuto dalle autorità italiane ai fini dell’estradizione, su mandato di cattura internazionale, che veniva  eseguito nell’ambito delle misure di reciprocità adottate e richieste dalla Serbia per l’espiazione della gravità della pena di 10 anni di reclusione .

 

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ultimo aggiornamento: 01-10-2018


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