I Carabinieri del Nucleo Operativo, al termine di un’indagine antidroga, hanno individuato un’auto che negli ultimi tempi era diventata un “punto di riferimento” per molti consumatori di cocaina della zona. Durante il blitz che ha portato all’arresto di due persone, le palline di droga sono spuntate da due ingegnosi nascondigli ricavati all’interno dell’abitacolo.

Con l’accusa di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” i Carabinieri di Carrara hanno arrestato due stranieri originari del Marocco, trovati in possesso di 14 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 7 grammi.

Nelle ultime settimane i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile più volte avevano notato una Citroen C3 sospetta girare in lungo e in largo nella zona di via Bonascola intorno ai luoghi abitualmente frequentati da noti consumatori di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, però, non erano mai riusciti a fermarla in quanto il conducente, alla vista delle “uniformi”, era sempre riuscito a dileguarsi.

La stessa scena si è verificata martedì pomeriggio, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo a bordo di un’auto “civetta”, hanno incrociato la solita autovettura lungo la Provinciale Carrara-Avenza, proprio in direzione di Bonascola. Appena riconosciuta quell’auto che da qualche giorno era stata inserita in una particolare “black list” dei mezzi da ricercare e controllare, i militari dell’Arma hanno invertito la direzione di marcia e si sono messi sulle sue tracce. Allo stesso tempo, hanno comunicato quell’avvistamento ad un secondo equipaggio, a bordo di un’altra auto “di copertura”, che si è diretto verso la località segnalata per dare aiuto ai colleghi.

La mossa dei Carabinieri si è rivelata vincente, infatti quando il primo equipaggio ha mostrato la paletta per intimare l’alt, il conducente della  Citroen C3 anziché fermarsi ha effettuato una pericolosa manovra per schivare l’auto “civetta” e poi si è dato alla fuga con una brusca accelerazione. In realtà il suo tentativo di farla franca è fallito dopo poche centinaia di metri, quando il secondo equipaggio del Nucleo Operativo proveniente dalla direzione opposta gli ha sbarrato la strada impedendogli di proseguire.

A quel punto è scattata immediatamente la perquisizione dei due extracomunitari trovati a bordo dell’auto, un 23enne alla guida che aveva seduto al suo fianco lo zio 45enne, quest’ultimo residente a Massa. I due all’inizio hanno negato di essere in possesso di droga e infatti addosso non è stato trovato loro nulla di illecito. I Carabinieri, però, a quel punto non hanno dato nulla per scontato e si sono messi a frugare nella Citroen C3, insospettiti dal tentativo di fuga messo in atto poco prima dal conducente dell’auto.

Ad un certo punto, da una delle guarnizioni di gomma degli sportelli dell’auto sono “spuntate” tre palline di cocaina perfettamente sigillate. Acquisita la prova che effettivamente quell’auto fosse utilizzata dai due magrebini per spacciare droga, i militari dell’Arma hanno continuato a cercare in tutti i possibili nascondigli all’interno dell’abitacolo, finchè sono arrivati a smontare anche il portaoggetti dietro lo sportello del passeggero, dove hanno trovato nascosto un contenitore di pastiglie “VIVINC” che aveva all’interno, al posto del medicinale, altre 11 dosi di cocaina confezionate per la vendita.

I due stranieri sono stati quindi portati nella caserma di Via Chiesa, sede della Compagnia CC di Carrara,  dove il 23enne ha tentato di scagionare lo zio assumendosi tutta la responsabilità per la droga ingegnosamente occultata sulla sua auto. Il giovane, oltre ad essere clandestino, è risultato al terminale già coinvolto in vicende di droga, infatti nel 2017 era finito in carcere su ordine del GIP di Novara. I Carabinieri, però, hanno dichiarato in arresto entrambi, informando dell’esito dell’operazione il pubblico ministero Roberta Moramarco.

Ieri pomeriggio, in Tribunale a Massa, il Giudice Alessandro Trinci ha convalidato l’arresto dei due stranieri e contestualmente ha disposto a carico del più giovane il divieto di dimora nella provincia di Massa Carrara, con obbligo di presentarsi dai Carabinieri per la firma, una volta giunto a destinazione. Il 45enne, invece, è stato rimesso in libertà dopo le dichiarazioni rese in udienza dal nipote che lo ha scagionato dalle accuse.

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ultimo aggiornamento: 05-10-2018


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