Premesso che www.massaciuccoliromana.it  non è mai stato dominio di proprietà dell’amministrazione comunale, come erroneamente riportato negli articoli e sui social – spiega la consigliera delegata alla cultura Linda Frati- ribadisco che l’unico sito ufficiale relativo all’area archeologica Massaciuccoli Romana  era www.massaciuccoliromana.org.

Un sito che l’amministrazione aveva deciso di  non rinnovare utilizzando un’apposita sezione inserita sul sito del comune di Massarosa.

Il vecchio dominio è stato acquistato da  Gam  durante il periodo di convenzione con il comune di Massarosa., ma dalla data di cessazione del rapporto non era stato più aggiornato  e  conteneva dunque  notizie forvianti su orari, responsabili del Museo e altro.

Notizie sulle quali,  come Amministrazione, non potevamo in alcun modo intervenire non avendo le credenziali d’accesso.

Un’analoga cosa era accaduta, alla cessazione del rapporto di Gam con l’amministrazione,  con la pagina facebook relativa all’area, per la quale non hanno voluto darci le credenziali per continuare a gestire la pagina senza perdere i contatti, trasformandola però da Massaciuccoli romana in Amici della Massaciuccoli romana.

L’amministrazione comunale ha  quindi diffidato formalmente il  Gruppo Archeologico Massarosese  dall’uso illegittimo e/o illecito del sito www.massaciuccoliromana.org, in quanto in questo sito sono contenuti loghi,notizie, foto e studi, di soggetti che   avevano dato autorizzazione all’utilizzo esclusivamente al Comune e non ad altri.

La diffida è stata notificata anche alla società proprietaria del dominio che con  comunicazione scritta ci ha informato  di aver immediatamente provveduto alla sospensione del sito e di tutti i suoi contenuti.

La cosa paradossale – prosegue– è che la vicenda è emersa grazie alle ennesime polemiche social, alimentata dal solito sparuto gruppo di persone. Abbiamo verificato con scrupolo che non fossero stati commessi errori nei canali informativi del Comune, constatando che tutto era in ordine. Così alla fine è emerso che il vecchio sito continuava  a diffondere notizie dell’area come ne avesse la titolarità e, quel che è peggio, errate.

La  linea che ho  tenuto in questi mesi – continua la consigliera – è stata di rispondere il meno possibile ai continui “casi” creati sui social, anche perché ritengo che ogni risposta sia già stata data e che ogni punto sia già stato chiarito. Questo però non significa che si possa sempre ignorare un “rumore di fondo” alimentato ad arte con evidenti obiettivi politici. La polemica politica è legittima e la segnalazione di eventuali disservizi doverosa, ma ciò non toglie  che sia accettabile una modalità che rischia di creare un grave danno al nostro territorio, un danno ingiusto e ingiustificato sia perché non corrisponde alla realtà delle cose, sia perché lede la professionalità di chi nel museo di Massaciuccoli lavora e non merita affatto tutto questo. Si è arrivati perfino a screditare un’altra associazione di volontariato, incaricata del taglio dell’erba nell’ambito del programma di cittadinanza attiva, pur di alimentare polemiche.

L’amministrazione comunale – ricorda la consigliera Frati – non ha escluso GAM dal Museo di Massaciuccoli. Ne ha sempre riconosciuto il valore di molte attività e il positivo impulso dato alla conoscenza dell’area. Ribadisce che le porte del Museo per GAM sono aperte e la disponibilità a riprendere dialogo e collaborazione mai cessata. Purché in un clima rispettoso, che riconosca anzitutto che un servizio pubblico può essere gestito soltanto attraverso regole trasparenti e il rispetto delle leggi. Certamente quest’ultima vicenda lascia l’amaro in bocca, perché dimostra a cosa si è disposti ad arrivare pur di far prevalere esigenze di parte, e pur di accreditare le proprie tesi presso l’opinione pubblica.

Il Museo archeologico di Massaciuccoli –conclude la delegata alla cultura – è un fiore all’occhiello del nostro territorio. E’ gestito con professionalità, ha numeri importanti, affianca all’apertura e ad una direzione scientifica di livello importanti attività di divulgazione. Nel funzionamento si può incorrere in errori e pecche e si può sempre fare meglio. Ogni suggerimento e ogni fattivo contributo è benvenuto e l’attenzione dell’opinione pubblica è uno stimolo a far meglio. Ma chi vuole bene a questa struttura, si adopera per farla conoscere, non per amplificare errori che in ogni attività sono all’ordine del giorno o peggio, per distorcere in modo artificioso i fatti”

 

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