I bambini giapponesi come vedono l’Italia (e gli italiani?). Una mostra nell’atrio del Municipio lo racconta attraverso gli “etegami”, cartoline postali illustrate a mano con tecniche che rimandano alla tradizione manga e ai fumetti del Sol Levante, sulle quale migliaia di bambini giapponesi hanno disegnato l’Italia secondo la loro fantasia. Dopo essere stati esposti a Tokyo ed in vari musei italiani la selezione di “etegami” sarà visibile, da lunedì 29 ottobre e fino al 24 novembre, nell’atrio del Municipio (dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 escluso la domenica. Ingresso Libero).

La mostra è organizzata dal Comune di Pietrasanta in collaborazion Fondazione Italia Giappone. Il vernissage è in programma lunedì 29 ottobre, alle ore 12.00 alla presenza del Sindaco del Comune di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, dell’Assessore ai Beni e alle Attività Culturali, Sen. Massimo Mallegni, l’assessore alla Pubblica Istruzione, Francesca Bresciani ed del Direttore della Fondazione Italia Giappone, Umberto Donati.

 

L’etegami è uno degli approcci più popolari e amati, che consiste nel disegnare immagini semplici corredate da messaggi brevi e sentiti, utilizzando inchiostro nero per definire contorni e scritte, ed acquerelli colorati per realizzare le campiture. Se anche non tutte le cartoline inviate dai bimbi giapponesi sono state create seguendo questo stile espressivo, tutte si sono ispirate ai principi cardine dell’etegami, fissati negli anni Sessanta da Kunio Koike. Studente di shodo (la Via della Scrittura), egli volle individuare una modalità espressiva più spontanea, personale ed accessibile di quanto non fosse la disciplina della calligrafia tradizionale. Per questo ideò un approccio la cui filosofia era racchiusa nel motto “Heta de ii, heta ga ii”, cioè “Se non sei bravo va bene, se non sei bravo è meglio!”.

 

Intento dell’etegami fu quindi quello di valorizzare, indipendentemente dal grado di abilità artistica, il contenuto di affetto rivolto al destinatario della cartolina, incoraggiando così generazioni di Giapponesi che desideravano avvicinarsi ai pennelli ma che non si sentivano sufficientemente talentuosi per farlo. Dall’iniziale impiego dell’etegami per lo scambio di cartoline di Capodanno, la pratica si è poi allargata ad altre occasioni tipiche, come l’augurio di buona guarigione, l’inizio del caldo estivo e del freddo invernale, e così via. I soggetti disegnati sono spesso fiori, frutta di stagione, animali, oggetti di uso quotidiano, ma non esistono restrizioni al gusto personale.

 

Nel 1996 Kunio Koike ha fondato l’Associazione giapponese dell’etegami che, tra le sue iniziative, lancia periodicamente delle tematiche specifiche sulle quali invita tutti gli appassionati a produrre la propria personale cartolina, organizzando poi delle mostre a tema.

 

Per informazioni Centro Culturale “Luigi Russo”, Via S. Agostino, 1 – Pietrasanta – Tel. 0584/795500 – www.museodeibozzetti.it

 

Fondazione Italia Giappone, c/o Ministero degli Affari Esteri – DGMO, Piazzale della Farnesina, 1 – Roma – Tel. 06 3691 5232/4182 – www.italiagiappone.i

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ultimo aggiornamento: 26-10-2018


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