“Noi, Maria Luisa, Infanta di Spagna, Duchessa di Lucca”: è lunedì 29 ottobre alle 10 al Teatro Jenco di Viareggio la proiezione in anteprima del  documentario che vede la regia di Paolo Marchetti.
Studenti e docenti
prendono così parte al percorso di formazione, fatto di numerose iniziative, con cui la Fondazione Banca del Monte di Lucca celebra il bicentenario di Maria Luisa Duchessa di Lucca dal 1817 al 1824. Questo documentario è stato infatti appositamente realizzato per essere presentato nelle scuole italiane e favorire un incontro umano, storico e artistico con il personaggio “Maria Luisa”, focalizzato sul suo “tempo” e i suoi luoghi.

La proiezione di lunedì avviene grazie all’attenta disponibilità del Comune di Viareggio e alla collaborazione  dell’Accademia Maria Luisa di Viareggio, del MIUR – Ufficio Scolastico IX di Lucca e Massa Carrara e delle Istituzioni Scolastiche Superiori di Viareggio. Il programma prevede il saluto delle autorità (Sindaco di Viareggio, Assessore Sandra Mei, Dirigente MIUR Donatella Buonriposi) e della Fondazione BML  (Oriano Landucci e Andrea Palestini) e la presentazione del documentario da parte del Regista Paolo Marchetti e del curatore Pietro Paolo Angelini. 

La proiezione avviene a Viareggio in quanto città cara a Maria Luisa. “Infatti – spiega Pietro Paolo Angelini, promotore del progetto – una delle iniziative civili più significative e benefiche di Maria Luisa fu lo sviluppo dato dal suo governo a Viareggio che in pochi anni, grazie agli interventi strutturali e urbanistici, vide raddoppiare la popolazione. Alla sua operosa attività si deve quello sviluppo di centro urbano e marittimo che permise a Viareggio di trasformarsi da borgo di pescatori in città. Con Decreto del 2 ottobre 1819 Maria Luisa ordinò la costruzione di una Darsena per accogliere adeguatamente le navi e sviluppare così il commercio. Con Decreto del 30 maggio 1820 concesse il terreno gratuito per favorire nuove abitazioni (con annesso orto) costruite a Viareggio, liberandole per 25 anni dall’imposta fondiaria. Nel 1820 fu redatto il primo Piano Regolatore. Nello stesso anno Maria Luisa dichiarò Viareggio ‘Città’, sede di Governo, con propria amministrazione, ordinamento giudiziario, vigilanza sanitaria, presidio militare e marittimo. Vi fondò per la crescita formativa della popolazione anche una scuola. Viareggio diventò così una città marittima, ebbe una marina da guerra con due navi (una goletta e un bove) che incrociavano per difendere le piccole navi dai pirati che infestavano quei mari. Maria Luisa collocò a Viareggio anche una barca da diporto personale, detta Bargio Reale, comprò il palazzo dei Cittadella per crearvi una residenza sovrana. Il 5 agosto 1820 Viareggio ospitò il principe Carlo Ludovico e la sua futura sposa Maria Teresa Fernanda Pia di Savoia, accompagnata dal padre Vittorio Emanuele I, re di Sardegna. Ben presto iniziò anche lo sviluppo turistico e balneare di Viareggio con un’iniziativa pubblica che, a completamento di quella privata, dava una risposta alle sopraggiunte esigenze sanitarie.. Nel 1847, alla fine del Ducato Borbonico, Viareggio era divenuta una città moderna e attiva: aveva una popolazione di 6800 abitanti, ospitava circa 3000 turisti all’anno, disponeva di una flotta di circa 150 imbarcazioni. I viareggini riconosceranno nella Duchessa Maria Luisa una grande benefattrice e resteranno a lungo affezionati ai componenti della Casa Borbonica che sceglieranno quella città come luogo di soggiorno e di sepoltura, prioritariamente presso la Villa Borbone”.

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ultimo aggiornamento: 28-10-2018


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