“Il rischio che il nostro storico Teatro Politeama non solo chiuda, come succederà il 5 novembre p.v., ma possa non riaprire mai più, magari a vantaggio di un centro commerciale, ci ha spinto non solo a portare l’argomento al centro del dibattito cittadino ed a sostenere ogni iniziativa pubblica utile, come ad esempio quella che si terrà sabato 3 novembre, alle 15,30 proprio davanti al Teatro, ma altresì a ricercare possibili soluzioni, ovviamenti non semplici.
Personalmente, ho preso contatto sia con l’Agenzia del Demanio a Firenze, sia con gli uffici comunali del demanio a Viareggio, chiedendo se era possibile l’utilizzo della normativa sul Federalismo Demaniale ed ancor meglio quella sul Federalismo Demaniale Culturale, ipotizzando lo sfruttamento di tale normativa per favorire il passaggio del bene – e quindi del teatro – al Comune di Viareggio”.
Lo scrive in una nota Massimiliano Baldini:
“Entrambi gli uffici mi hanno dato risposta negativa in quanto sostengono che, trattandosi di Demanio Marittimo, la normativa non si applicherebbe in quanto tali beni non farebbero parte di quelli che lo Stato ha inteso trasferire agli Enti Locali.
Però, ragionandone anche con altri Colleghi, fra i quali l’Avv. Carlo Andrea Gemignani, noto amministrativista, ripeto nel tentativo di maturare ogni sforzo possibile per evitare alla città la perdita del teatro, ci pare che la questione meriti maggiore approfondimento nel tentativo di trovare una soluzione.
Infatti, il federalismo demaniale è stato introdotto con il dlgs 85/2010 e l’art. 3 prevede espressamente tra i beni da trasferire il “demanio marittimo e le sue pertinenze” così come il successivo art. 5 che disciplina il c.d. federalismo culturale.
Tale norma è stata successivamente modificata dall’art. 56 bis della legge 98/2013 (c.d. del fare) e dall’art. 26 della legge 164/2014 (c.d. sblocca Italia) che hanno introdotto procedimenti di semplificazione.
La norma configura un doppio binario per il trasferimento a titolo gratuito: da un lato i beni demaniali e indisponibili, dall’altra i beni del patrimonio disponibile.
Per i primi, tra i quali sono compresi i beni sul demanio marittimo, è previsto un trasferimento ope legis rimesso all’emanazione di DPCM ad oggi non ancora intervenuto con la conseguenza che il federalismo, per quanto concerne i beni del demanio marittimo, è rimasto inattuato.
Quanto ai secondi è prevista una procedura che, previa indicazione da parte dello Stato, consente all’Ente Locale di richiedere il trasferimento (in caso di ente in dissesto sono previste delle limitazioni con riferimento alla successiva alienazione del bene trasferito).
In tale quadro, posto che il demanio marittimo è comunque ricompreso resta da vedere se è possibile avanzare richiesta all’Agenzia per finalità culturali ex art. 5.
In ogni caso, considerato che con riferimento al demanio marittimo sono state trasferite le funzioni amministrative, nulla vieta al Comune di utilizzare direttamente il bene attraverso il rilascio, a se stesso (già è stato fatto in passato per alcune banchine portuali storiche) della concessione, naturalmente previa osservanza di procedura competitiva. In tale ipotesi il canone demaniale subirebbe una sensibile riduzione (l’art. 34 cod. nav. prevede anche la gratuità con la ricorrenza delle seguenti condizioni: temporaneità dell’uso; assolvimento di funzioni di pubblica utilità; assenza di scopo lucrativo).
Le suddette considerazioni che, ovviamente, stiamo ulteriormente approfondendo essendo la materia particolarmente ostica e complessa, anche utilizzando i nostri contatti romani, meritano tuttavia di essere tenute in considerazione in quanto ritengo ragionevole e doveroso che il Comune di Viareggio debba fare ogni sforzo possibile per salvare il Teatro Politeama, tanto più evitando che possa essere sostituito da un Centro Commerciale per ovviare il quale, non a caso, abbiamo presentato precisa osservazione al R.U..
In quest’ottica, pur nel pieno rispetto dei posti di lavoro che stanno a cuore chiaramente pure a noi, anche riguardo l’intrapresa volontà, da parte del Comune di Viareggio, di dar luogo al frazionamento dell’originaria concessione con conseguente ed imminente bando per assegnazione di tre distinte concessioni diverse, mi pare si debba prima avere la certezza che l’ipotesi oggi paventata sia assolutamente confermata come non percorribile in quanto, una volta assegnate le distinte concessioni, sarebbe ben difficile fare marcia indietro”.
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ultimo aggiornamento: 02-11-2018


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