Un filosofo che parla di un medico, a sua volta interessato alla storia dell’arte. Un punto di vista insolito, su una prospettiva altrettanto inusuale: questo lo sguardo che il professor Marino Rosso ha offerto all’attento pubblico di Villa Bertelli durante la conferenza “Psicanalisi di un uomo di marmo: il Mosè di Michelangelo nell’indagine di Freud”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Fondazione Villa Bertelli per i 500 anni dalla venuta di Michelangelo in Versilia. Una conferenza che ha dimostrato ancora una volta come Villa Bertelli stia diventando il polo culturale di Forte dei Marmi non soltanto per l’offerta, ma anche e soprattutto, come sottolineato nell’introduzione a cura di Gionata Simoni, per l’ottima risposta che eventi di questo tipo ottengono dalla cittadinanza e dal comprensorio, in una sorta di richiesta di ulteriori appuntamenti culturali di spessore.

Marino Rosso, già professore di Filosofia teoretica all’Università di Firenze, ha raccontato alla platea il rapporto intercorso tra Sigmund Freud, padre della psicanalisi, e Michelangelo Buonarroti: lontanissimi nel tempo, eppure legati dall’immortalità del Mosè scolpito dall’artista fiorentino. Stupore, ammirazione, quasi soggezione le emozioni scaturite in Freud alla vista della scultura, che lo portarono a scrivere, nel 1914, il saggio “Il Mosè di Michelangelo”, non incentrato sull’analisi della figura del patriarca biblico, bensì proprio sulle sensazioni provate dal medico austriaco. Il testo rimase per anni anonimo per volontà dello stesso autore, poiché le sue erano considerazioni da ‘dilettante della storia dell’arte’, da ‘outsider’ e, per questo, prive di solide basi date da studi specifici: Freud temeva che tali aspetti avrebbero potuto minare la credibilità della sua teoria psicanalitica, allora giovane e ancora piuttosto fragile. Il prof. Rosso, tuttavia, è riuscito a dimostrare, con estrema chiarezza e capacità di divulgazione, come proprio queste osservazioni da ‘profano’ siano riuscite a cogliere aspetti sfuggiti agli esperti, arrivando addirittura a influenzare il modo di pensare e studiare l’arte delle generazioni a venire.

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ultimo aggiornamento: 12-11-2018


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