Rally mortale, tutti condannati. La sentenza, ieri, al tribunale di Lucca: 1 anno e 2 mesi per omissione di soccorso all’equipaggio composto dal pilota Giuseppe Iacomini di Lerici e dal navigatore Davide Cozzani di La Spezia, e l’equipaggio composto dal pilota Iacopo Giannecchini di Massarosa e il navigatore Davide Castiglioni di Porcari, 1 anno per omicidio colposo gli altri sette imputati, Luca Gelli, Massimo Simi e Gianluca Simonetti, Luca Ciucci, Bruno Togni, Danilo Meazzini e Mauro Scarpellini. Per tutti la pena è sospesa.

La morte arrivò in curva e piombò con tutto il suo carico di dolore sul 47° Rally Città di Lucca. Quella notte del luglio 2012, intorno alle ore 4,20, durante la quarta prova speciale a Brancoli, avevano perso la vita, in un tragico incidente, il pilota Valerio Catelani, 37 anni nato a Pietrasanta e residente a Forte dei Marmi sulla via Provinciale, e Daniela Bertoneri, co-pilota, 34 anni, originaria di Massa. I due, che correvano per la scuderia CTL Junior Team, dopo essere usciti fuori strada all’altezza di una curva che gira verso sinistra, in località Sant’Ilario di Brancoli, erano finiti con la loro Peugeot 207 S2000 in una buca, sfondando il muretto in pietra che delimitava la carreggiata. Le fiamme avevano avvolto l’auto e i due sventurati piloti, che avevano percorso poco più di tre chilometri dalla partenza della prova speciale, erano deceduti

Secondo una prima ricostruzione effettuata dall’allora comandante provinciale della polizia stradale di Lucca Marco Tangorra e dal comandante ad interim del distaccamento di Viareggio Gianluca Pantaleoni, i primi, dopo i vigili del fuoco, ad arrivare sul luogo della tragedia, l’auto si sarebbe incendiata immediatamente, e i due occupanti erano rimasti imprigionati all’interno. L’incidente era avvenuto ad una curva veloce e stretta, dove la Peugeot di Valerio Catelani e della sua co-pilota Daniela Bertoneri, che nei rally correva col nome d’arte Gazze’, era andata dritta, aveva buttato giu’ il muro e poi si era incastrata sotto il piano stradale, in un avvallamento, quindi aveva preso fuoco.

“Quando siamo arrivati sul posto – avevano affermato i comandanti Tangorra e Pantaleoni – abbiamo trovato una scena raccapricciante. I due corpi completamente carbonizzati giacevano fuori dall’auto, vicino al parabrezza: uno, quello del conducente, era seduto a terra, come nella posizione di guida, l’altro, quello della trasportata, appoggiato sull’altro, quasi come se il tragico destino avesse però concesso loro di stare abbracciati insieme”. Il veicolo era stato posto sotto sequestro al garage Trento in borgo Giannotti, e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ma il comandante ad interim Gianluca Pantaleoni aveva anche sequestrato il carnet di bordo, il piano di emergenza sanitaria, l’ordine di servizio e il piano di sicurezza.

La vettura, col numero 7, era partita dallo start alle 4.12 e l’incidente era avvenuto poco dopo. I primi a portare i soccorsi le tante persone del pubblico presente in quel tratto e altri equipaggi in gara che aveva usato gli estintori di bordo per tentare di spengere le fiamme. Ma era stato tutto inutile. La prova speciale di Brancoli era stata interrotta nel giro di minuti, appena era risultato che la vettura non stava transitando ai punti intermedi presidiati dagli ufficiali di gara. Nel punto dell’ incidente erano stati inviati i team di soccorso sanitario e tecnico che gli organizzatori di rally sono tenuti a predisporre lungo il percorso. Sul posto, per la viabilità, anche i militari dell’Arma.

Al momento dell’incidente era in testa alla gara il pluricampione italiano di rally Paolo Andreucci, sei volte tricolore.

Valerio e Daniela erano una coppia fissa non solo nei rally, da oltre dieci anni, ma anche nella vita. Valerio era nato a Pietrasanta il 20 ottobre 1974, mentre Daniela, originaria di Massa, era nata il 13 novembre 1977. Non erano professionisti, ma insieme formavano un equipaggio “gentleman driver”. I due, uniti da una relazione sentimentale, gestivano il bar Sambo, in pieno centro a Forte dei Marmi, città che quella mattina si era svegliata con la terribile notizia della loro scomparsa. Da anni prendevano parte alle gare che si svolgono in tutta la Toscana con vetture impegnative.

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