Studiare le peculiarità del paesaggio e tutelarne la biodiversità, anche attraverso esperienze di citizen science, salvaguardare la qualità delle acque e difenderle dai guasti causati da un afflusso eccessivo di visitatori, rivitalizzare i borghi della montagna ridando slancio all’economia della castagna, raccontare e promuovere il territorio attraverso il suo complesso di valori storici, ambientali e culturali; sono queste le quattro indicazioni emerse dal Tavolo di lavoro per la definizione del contratto di fiume del torrente Serra, promosso dal Comune di Seravezza e dall’autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale, nell’ambito del progetto europeo Interreg Italia-Francia marittimo 2014-2020 Proterina3Évolution. Quattro partecipati incontri in municipio a Seravezza, per mettere a punto un primo consistente pacchetto di proposte che gli enti sottoscrittori del protocollo d’intesa analizzeranno e discuteranno subito dopo le festività. Le proposte più condivise e quelle che già si armonizzano con le attività in corso, con le progettazioni e con le pianificazioni degli enti istituzionali potranno trovare subito spazio nel primo programma d’azione del contratto di Fiume.

Ad ogni incontro, circa trenta persone in rappresentanza del territorio nelle sue diverse articolazioni istituzionali, associative, economiche e sociali hanno lavorato secondo i metodi propri dei percorsi partecipativi: per piccoli gruppi e in plenaria stilando puntuali report dei lavori. Accanto al Comune di Seravezza, presente di volta in volta con i propri tecnici e con gli assessori dei settori interessati, sono stati particolarmente attivi il parco delle Apuane, il Consorzio di bonifica 1 Toscana nord e l’Unione dei Comuni della Versilia. Ampia la platea delle associazioni culturali e ambientali partecipanti, oltre alla presenza delle pubbliche assistenze di Azzano, Minazzana e Giustagnana, dei proprietari di immobili e terreni nella valle del Serra e dei titolari di alcune attività estrattive.
“Una partenza a nostro avviso molto positiva – commenta l’assessore al patrimonio del Comune di Seravezza, Giuliano Bartelletti -. Si è avvertita la voglia di molti soggetti di esserci, di lasciare un segno lungo questo percorso, in cui crediamo molto e che si realizza grazie al supporto dell’autorità di Bacino. La spinta iniziale ce l’ha data una necessità contingente, quella di governare il poderoso afflusso di visitatori che da alcuni anni e in modo crescente interessa l’area, ma oggi siamo tutti concordi nel voler ampliare i nostri obiettivi, definendo un progetto complessivo di valorizzazione del torrente e della sua valle: una porzione originale e ricca di potenzialità del territorio versiliese, il cui sviluppo deve tener conto delle esigenze di sicurezza delle persone, del grosso impegno legato alle manutenzioni e alla prevenzione del rischio idraulico, del rispetto di delicati equilibri naturali, della salvaguardia dei caratteri esclusivi della flora e della fauna, del ruolo dei paesi e delle comunità, del recupero delle antiche vie di comunicazione e dei siti estrattivi dismessi. Come si vede, un quadro molto complesso, che il contratto di Fiume ci aiuterà a comprendere ed affrontare. Delle quattro aree tematiche affrontate, – spiega – le azioni indicate nel complesso sono quattordici. Tra le principali: in ambito di tutela del corso d’acqua, l’avvio di studi sulla flora e sulla fauna del torrente, l’attivazione alla Desiata di un monitoraggio sullo stato di salute delle acque, coinvolgendo anche cittadini e volontari; sul tema della fruizione, il controllo dei flussi di visita, lo studio dei picchi di presenze che l’habitat fluviale può sopportare, il potenziamento delle misure di protezione civile per prevenire pericoli in caso di bombe d’acqua; sull’economia dei prodotti locali, la rivitalizzazione delle frazioni montane attraverso la costituzione di una comunità della castagna e il recupero dei metati abbandonati; sulla ricezione turistica, la possibilità per i privati di immettere le loro proprietà sul mercato della micro accoglienza sostenibile e, per le associazioni, il recupero di vecchi manufatti da gestire come foresterie o bivacchi in un contesto di ospitalità tipo albergo diffuso; per la promozione turistica, lo sviluppo di una mappa di comunità che faciliti la lettura partecipata del territorio e il racconto dei suoi valori storici, ambientali e culturali”. Sono state indicate poi alcune azioni trasversali, come lo studio del rapporto costi-benefici legati alla presenza delle attività estrattive o come l’avvio di percorsi formativi, attivati dalle stesse comunità, finalizzati alla creazione di nuove professionalità per il rilancio dell’economia della montagna e lo sviluppo di un turismo eco-sostenibile e per favorire la nascita di iniziative cooperativistiche nei settori della produzione e dei servizi. Dal Tavolo di lavoro, inoltre, una raccomandazione affinché non vadano perduti i finanziamenti ottenuti dall’ex comitato Asbuc nell’ambito del piano di Sviluppo rurale per la riparazione dei danni causati dalla tempesta di vento del 2015 e per il recupero di un manufatto dismesso ad Azzano da destinare a bivacco. Il confronto proseguirà adesso sui temi legati alla regolamentazione dell’accesso al torrente (balneazione e carico antropico sostenibile dell’habitat fluviale) e alla viabilità nella valle del Serra (Ztl oppure senso unico, parcheggi, servizi navetta) e alla necessità di attivare il monitoraggio della qualità delle acque.
“All’inizio del nuovo anno – conclude Giuliano Bertelletti -, enti ed istituzioni, firmatari del protocollo d’Intesa, si riuniranno per discutere le proposte e per decidere quali accogliere nel primo programma di azione del contratto di Fiume. Quindi verrà riconvocato il Tavolo di lavoro e si lavorerà per organizzare i successivi momenti pubblici di incontro con la cittadinanza e di presentazione dei percorsi definiti. Il tutto per arrivare entro metà 2019 alla redazione e alla stipula del contratto di Fiume, che conterrà tutti gli impegni condivisi e quelli specifici di ciascun ente coinvolto, nonché le tempistiche di realizzazione e il piano di monitoraggio”.
Progettazione, gestione e facilitazione del percorso partecipativo del contratto di Fiume sono curate da Comunità interattive, officina per la partecipazione su incarico dell’autorità di Bacino.

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contratto di fiume fiume serra seravezza

ultimo aggiornamento: 28-12-2018


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