Tre richieste di rinvio a giudizio nell’indagine della procura di Genova che ha portato, durante la scorsa estate, all’arresto di 6 persone. L’inchiesta sul presunto giro di mercenari italiani arruolati per combattere nel Donbass ha visto coinvolto anche Andrea Palmeri, l’ex capo dei Bulldog, gruppo ultras lucchese, al momento ancora ricercato e sul quale pende un mandato di cattura. Il pubblico ministero Federico Manotti ha intanto chiesto il processo per  Antonio Cataldo, Olsi Krutani e Vladimir Verbitchii, finiti in carcere. Stralciate, e ancora in fase di indagini preliminari, le posizioni di Andrea Palmeri,  Gabriele Carugati, detto ‘Arcangelo’, ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia, figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate e Massimiliano Cavalleri, detto ‘Spartaco’, neofascista nato a Brescia.

I carabinieri del Ros avevano eseguito la mattina del 1 agosto scorso arresti a Milano e nelle province di Avellino e Parma nei confronti di sei persone accusate di reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero. Secondo quanto emerso, alcune indagini nell’area Skinhead ligure, avevano svelato l’esistenza di una struttura operante sull’asse Italia-Ucraina per il reclutamento di mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev. Le ordinanze eseguite al momento furono soltanto tre, gli altri infatti si trovano all’estero. I carabinieri del Ros, oltre agli arresti, avevano esesguito anche una serie di perquisizioni nei confronti di altri sette indagati. Le indagini, che erano state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della Procura della Repubblica di Genova, erano partite investigando sugli ambienti skinhead liguri, ed erano risalite a una struttura organizzata operante sull’asse Italia-Ucraina, dedita al reclutamento ed al finanziamento di mercenari. Tra gli indagati figura anche il nome di Andrea Palmeri, l’ex capo dei Bulldog, il disciolto gruppo di ultras della Lucchese. “Scavando una trincea amici hanno trovato questa gavetta con nome e numero di matricola di un nostro ragazzo dell’Armir. Mi aiutate a trovare i parenti? Domicolo Nicola ,Cosseria 90º reggimento fanteria “Salerno” numero matricola 12097″, scriveva su Facebook Palmeri lo scorso 26 luglio e secondo gli inquirenti questo messaggio certifica l’attività tuttora in corso d’un gruppo di mercenari italiani impegnati nell’ultimo triennio in Ucraina al fianco delle milizie filorusse, dei quali Palmeri sarebbe il principale reclutatore. Andrea Palmeri, secondo  la magistratura genovese, sarebbe l’anello di collegamento tra i reclutati e i “Lupi” di Vladimir Putin.

Il reato ipotizzato è quello di arruolamento o armamenti non autorizzati al servizio d’uno stato estero, punito con pene tra i 4 e i 15 anni.

All’indomani del mandato di arresto, spiccato dalla Procura di Genova, al culmine dell’indagine condotta dai Ros che lo vede accusato di essere un mercenario e reclutare mercenari nelle file dei miliziani del Donbass ( LEGGI ANCHE:Reclutamento di mercenari in Ucraina, operazione dei Ros: anche .. E Mandato di arresto europeo per Andrea Palmeri, l’ex capo dei Bulldog . E Dall’Italia al Donbass, mercenari pagati in dollari: è caccia aperta ad  ) Andrea Palmeri aveva accettato di rilasciare a Versilia Today un’ intervista in esclusiva, via chat:

“Non certo per cercare notorietà – premette – , anzi mi piacerebbe che sulla mia persona si spengessero i riflettori, ma semplicemente per fare sentire la mia voce. Purtroppo tutti i media hanno, a reti unificate, lanciato questo messaggio: skinheads, reclutatori, mercenari! Ecco niente di tutto questo corrisponde alla verità”.

Partito da Lucca, destinazione Donbass, hai combatutto sul fronte, con i filorussi, e non ne hai mai fatto mistero, pubblicando immagini di te in guerra

“Purtroppo nel mondo si sta “giocando” una guerra , occidente contro Federazione Russa, io mi sono schierato, ho preso la mia posizione e quindi sono finito in mezzo, e questa inchiesta è solo una persecuzione politica. Tutto quello che ho letto è semplicemente fantascienza, comunque, nonostante poteri immensi siano contro di noi, io ho la coscienza pulita e ho fiducia nella giustizia”.

Palmeri non vuole dilungarsi troppo perchè la sua difesa avverrà  in ambito giudiziario tramite il suo legale di fiducia, l’avvocato Emanuele Fusi del foro di Lucca, però  vuole rispondere ad alcune cose che gli sono state contestate:

“Ho letto gli atti – spiega – e posso tranquillamente affermare che: 1) Non ci sono collegamenti tra skinheads genovesi e chi è venuto in Donbass , quindi chiamare l’operazione “88” e dire che tutto sia partito da qui o che addirittura questi skinheads reclutassero mercenari è falso e fuorviante. Serviva un titolo di richiamo ed eccolo.Non mi dilungherò, certe cose vanno discusse nelle aule dei tribunali e non sui giornali; 2) Premesso che, a parte alcuni, non conosco la gran parte degli indagati , gli atti che ho letto mi sembrano solo atti politici, delle forzature connotate di una non certo velata russofobia. Per farla breve solo propaganda; 3) Non mi sono mai chiamato, nè mi sono fatto chiamare “generalissimo”, questa è  una invenzione, sempre per dare enfasi al racconto, anzi sarei curioso di scoprire chi ha avuto la paternita’ di questo soprannome ,certamente giornalistico, ma non veritiero”.

Ma sei o no un mercenario? Nell’indagine ti accusano di essere il reclutatore…

“Non sono un mercenario, la parola giusta è volontario. Io, come tutti quelli venuti da tutte le parti del mondo, non sono venuto per soldi, ma per difendere la popolazione, per impedire un genocidio. Fidati, non può ritenersi un compenso il poco che viene dato come rimborso spese ( 300 – 400 euro, ndr). In Ucraina si è consumato un golpe, come appurato e dichiarato da fonti americane e dallo stesso Soros. In risposta a questo golpe la popolazione del sud ovest dell’Ucraina si è ribellata, allorche’ il governo golpista ha risposto con i carri armati  e con i bombardamenti sistematici della popolazione. I volontari sono arrivati per aiutare il popolo del Donbass per fronteggiare l’aggressione dell’esercito ucraino coadiuvato da battaglioni paramilitari: quelli si veramente nazisti finanziati dai vari oligarghi fedeli al governo golpista. Il popolo è con noi, ci ama e ci sostiene. Se non fosse per noi sarebbe stato sottoposto ad un genocidio sotto gli occhi di un occidente silente. Non avrò difficolta a dimostrare che non sono un mercenario, non ci sono mercenari qui. Quale mercenario rischierebbe la vita per pochi spiccioli che oltretutto nemmeno sempre sono garantiti? Non ho mai reclutato nessuno e nemmeno è mia intenzione farlo. Ti dico la verità: vengo contattato da centinaia di persone su Facebook e  tutti cerco di dissuaderli, ma se uno vuole venire lo fa di sua spontanea volontà, non ci sono organizzazioni di reclutamento, proprio perche non ci sono mercenari. Ci sono solo volontari dalle disparate idee politiche e dalle disparate motivazioni. Solo l’intento è uno: difendere il popolo del Donbass”.

Dal fronte alle missioni di pace, ma secondo l’accusa il Save Donbass People sarebbe una “copertura”:

“Gia’ da marzo 2015 mi occupo solo di volotariato, aiuto bambini, orfani, anziani, chi e’ rimasto menomato in questa guerra e aiuto l’amministrazione ad affrontare questo duro periodo di guerra. Teoricamente vige il cessate il fuoco, ma da parte ucraina non viene rispettato e si continua a morire. Quello che faccio è da tutti apprezzato e riconosciuto, insegno anche l’italiano all’universita’. Contro di noi oltre alla guerra combattuta si combatte anche una guerra economica, l’Ucraina si rifiuta di pagare la gran parte delle pensioni ,e ha effettuato un blocco contro tutte le merci prodotte nei nostri territori e inoltre contro di noi ci sono le sanzioni e solo la Federaione Russa aiuta il popolo con continui convogli umanitari. Il mio aiuto quindi serve, e per questo è apprezzato. Ora con questo non voglio fare credere di essere un santo o una madre Teresa di Calcutta, ma leggere che la mia associazione umanitaria sia solo un paravento che copre chissà cosa è offensivo e non corrisponde al vero. Chiunque può venire qui e vedere con i propri occhi: qui non ci sono terroristi!!! Detto questo mi auguro con tutto il cuore che l’Ucraina trovi la pace, che il Donbass trovi la pace , entrambi sono popoli stupendi e la meritano. In pace si sta meglio che in guerra, fidati. Mi auguro che questa vicenda che mi vede indagato trovi la sua giusta dimensione e che la verità venga fuori  nonostante le forti pressioni politiche. Mi auguro altresi che Europa, Usa e Russia smettano di farsi la guerra e incomincino a dialogare seriamente per costruire la pace”.

Ti manca l’Italia, e la tua Lucca? Ora, con questa accusa, e il mandato di arresto, che farai?

“Io se ho una colpa e’ di avere fatto una scelta che non rimpiango ma che mi costa non poco,  essendo lontano da casa e dagli affetti. Certo in Italia avevo e ho i miei problemi, ma fidati Letizia non sono quelli che mi hanno portato qui nel Donbass. In Italia ho tutti i miei cari, sicuramente tornerò. Infine un ultima cosa ,basta con questa storia del fascismo, quello e’ finito nel 1945. Quindi con me e con il Donbass cosa ci incastra? Capisco che ora in Italia è tornato di moda parlarne, però basta”.

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Andrea Palmeri Donbass genova Lucca mercenari processo procura ucraina

ultimo aggiornamento: 04-01-2019


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