“Baldini ha assunto il ruolo di capogruppo senza averne titolo: si valuta il danno erariale”

“Baldini non è a capo di nessun gruppo consiliare e soprattutto, non lo è mai stato: protagonista di una forzatura del regolamento, ha premuto sull’acceleratore del ricorso al Tar, fregandosene dei regolamenti comunali, nella speranza o nella convinzione che nessuno se ne sarebbe mai accorto. La questione è saltata agli occhi del segretario comunale in questi giorni per le verifiche dovute al passaggio del consigliere al gruppo della Lega”.

La nota, a firma del sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, arriva dall’ufficio stampa del Comune:

“Baldini, infatti, è entrato in consiglio non come consigliere eletto con più voti rispetto di altri, ma in quanto ex candidato sindaco non eletto. Era sostenuto da una serie di liste, delle quali solo la Lega ha ottenuto i seggi in consiglio, ricoperti dalla Pacchini (prima della lista) e da Trinchese. La lista Cittadini di Viareggio e Tdl non è riuscita a prendere nemmeno un seggio.

A dimostrazione di quanto detto, paradossalmente se Baldini si dimettesse, non entrerebbe al suo posto Griva (secondo dei non eletti nella lista Movimento Cittadini di Viareggio e TdL), ma il secondo dopo la Pacchini, quindi del gruppo Lega.

Esistono regolamenti che prevedono che i candidati a sindaco non eletti possano formare un gruppo consigliare autonomo: non è questo il caso. Il regolamento del Comune di Viareggio, infatti, non lo prevede.

Quindi tecnicamente Baldini non avrebbe potuto formare un autonomo gruppo consiliare in quanto non è il primo degli eletti. (all’articolo 11, comma 1: “I Consiglieri eletti nella medesima lista formano un Gruppo consiliare”). Non solo, il Consigliere che intende appartenere ad un Gruppo diverso da quello in cui è stato eletto deve darne comunicazione scritta al Presidente, allegando la dichiarazione di accettazione del capo del nuovo Gruppo (co. 3 art. 11).

Alla luce di ciò, avrebbe dovuto, appena eletto, in base all’art. 11 dichiarare a quale gruppo intendeva appartenere (per assurdo poteva chiedere anche di entrare nel Pd). Ma non risultano dichiarazione in tal senso.

Stando così la questione e alla luce del Regolamento, Baldini sarebbe dovuto entrare in consiglio come consigliere del gruppo misto (ex co. 4 “Il Consigliere che si distacca dal Gruppo in cui è stato eletto e non aderisca ad altri Gruppi costituisce il Gruppo misto, eventualmente insieme ad altri Consiglieri che vengano a trovarsi nella predetta condizione. Qualora il Gruppo sia composto da più Consiglieri, il Gruppo misto procede alla elezione del nuovo Capogruppo o alla conferma del precedente”).

Ma non ha fatto nemmeno quello, preferendo seguire la strada del NON RISPETTO DELLE REGOLE, sperando che nessuno se ne accorgesse. Proprio lui, il burocrate paladino dei regolamenti, per anni ha parlato con i tempi dei capigruppo e non poteva esserlo, ha partecipato alle commissioni capigruppo e non poteva farlo, ha falsato di fatto ogni processo democratico all’interno delle commissioni consiliari.

Politicamente una situazione vergognosa, frutto di un protagonismo sconsiderato e vacuo: quello stesso protagonismo che non si è fatto scrupoli a lasciare la città allo sbando, per sei mesi in mano al terzo commissario in due anni. Lo stesso protagonismo che si nutre e cresce nel caos e che il caos alimenta di proposito.

Il sindaco si riserva di dare comunicazione del fatto nelle sedi opportune: sono in corso tutti gli approfondimenti dovuti per verificare se ci siano gli estremi di danno erariale”.

“Il Sindaco e l’Amministrazione Del Ghingaro non perdono occasione per fare brutte figure ed alzare polveroni privi di senso, utili solo a nascondere le gravissime difficoltà in cui versano”. Così dichiara Massimiliano Baldini, ex Consigliere Comunale del Mc, ora passato alla Lega: “Il sottoscritto, nel 2015, candidato a Sindaco del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini ed appoggiato anche da Per Torre del Lago, Lega, FDI e PLI, è stato eletto in Consiglio Comunale ed ha optato per la sua lista di appartenenza – il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini – come regolarmente comunicato alla Presidenza del Consiglio anteriormente alla prima seduta e regolarmente verificato ed approvato nel corso del primo Consiglio Comunale. Ciò in forza dell’art. 73 del TUEL che stabilisce che “in caso di collegamento di più liste al medesimo candidato alla carica di sindaco risultato non eletto, il seggio spettante a quest’ultimo è detratto dai seggi complessivamente attribuiti al gruppo di liste collegate” e delle norme dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale di Viareggio. Quindi, per quanto mi riguarda sono sempre stato in piena regola, tanto è vero che nè la Presidenza del Consiglio Comunale, nè gli uffici, nè il Segretario Comunale, nè il Comune stesso mi hanno mai contestato alcunchè in quasi quattro anni di mandato ! Tanto più che, come è noto, sia il TUEL che lo Statuto del Comune di Viareggio al suo articolo 8, stabiliscono che “ogni Consigliere Comunale rappresenta l’intero Comune senza vincolo di mandato”. Pertanto, fermo restando quanto sopra che rimane centrale ed assoluto, non sussisterebbe in ogni caso alcun rischio per gli atti votati che dipendono esclusivamente dal ruolo di Consigliere eletto e non dal partito che si rappresenta. E’ evidente la strumentalizzazione politica nei confronti miei e della Lega di una vicenda assolutamente pacifica, nota e svoltasi in pieno accordo con gli organi preposti del Comune di Viareggio, ai quali spetta la formalizzazione dei Gruppi Consiliari ed il controllo della normativa regolamentare, sulle spalle dei quali, in ipotesi, ricadrebbero eventuali responsabilità.
Buon segno, la Lega fa paura”.

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