“Le notizie che trapelano dagli ambienti regionali sul tema delle concessioni demaniali marittime appaiono, per usare un eufemismo, confuse e poco chiare. La politica deve spendere parole giuste e corrette oppure, come si conviene quando non si hanno idee chiare o non si conosce un argomento, fare migliore figura tacendo. Come esposto nell’incontro con CNA del 1º febbraio, non posso nascondere i miei timori di fronte all’ennesima proroga per le imprese balneari: sebbene tutti si siano allenati nel sottolineare il disimpegno politico sul tema, tra destra e sinistra che hanno governato alternandosi fra 2006 e 2018, questi che eletti per rivoluzionare il Paese hanno fatto uguale agli altri, esponendo Comuni e imprese alla mannaia della procedura di infrazione”.

Lo afferma in una nota il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto:

“Inoltre siamo di nuovo ad attendere notizie sul destino che fra 15 anni toccherà alle imprese, dimenticando che per proteggere le imprese esistono soluzioni ben diverse da fantasiosi legittimi affidamenti e che stanno nella radicale e profonda riforma del sistema di gestione e concessione dei beni demaniali marittimi.

In questo quadro di incertezza, la proroga è per i balneari l’ultima boccata di ossigeno arrivata poco prima di annegare; dunque, per quanto disprezzabile nella logica di precarietà e irresoluzione che essa alimenta, non merita di essere demolita.

E, per l’ennesima volta, la politica regionale dovrebbe ricordarsi di quella scontata sentenza della Corte Costituzionale che già una volta ha bacchettato la Regione Toscana nel ricordare che i punti nevralgici del sistema demaniale sono (giustamente) di competenza dello Stato e non di uno strampalato regionalismo. Una regola che vale per chi governa, oltre che per le opposizioni impegnate nella svendita preelettorale di promesse inarrivabili.

Stare dalla parte dei balneari, adesso, significa premere con ogni forza perché giunga finalmente in approvazione una legge vera, seria e compiuta di riforma del settore del demanio marittimo, basata su autorizzazioni, semplificazione, legalità e tutela dell’ambiente.

Perché nessuno deve consentire che il governo pensi di aver risolto il problema e di prendere i voti alle europee con una proroga che non solo rischia di non durare ma che certamente non risolve il problema dell’uscita dalle evidenze pubbliche. In questa direzione, le energie della politica – locale, regionale e statale – devono essere spese a sostegno della battaglia di quelle imprese familiari che non fanno abusi e pagano le tasse, premiando gli imprenditori seri e mettendo alla porta coloro che hanno abusato del diritto concesso dalle comunità”.

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alessandro del dotto balneari camaiore

ultimo aggiornamento: 12-02-2019


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