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Botta e risposta sul numero degli assessori a Massarosa

Viene da sorridere sentire – dichiara il segretario comunale del PD Franco Cima – Alberto Coluccini che accusa di incompetenza Francesco Mauro, un tecnico di altissimo e universalmente riconosciuto valore e soprattutto un profondo conoscitore della macchina comunale.
Coluccini, come al solito, usa la tecnica della mistificazione e del travisamento, come è uso fare sui social dove non c’è contraddittorio, ma solo il suo drappello di odiatori e di slogan da bettola.

Francesco Mauro aveva preso un impegno solenne a non aumentare i costi della politica. E lo aveva fatto di fronte ai dieci di sobrietà francescana della Giunta Mungai, dove Sindaco, Assessori e Consiglieri si sono pagati di tasca trasferte e rappresentanza e soprattutto a fronte dell’orda famelica che gli si accalca intorno, in cerca di posti, prebende e appannaggi che non ci sono ma che vengono offerti a piene mani. Uno spettacolo tristissimo, di fronte al quale le proposte sui telefonini suonano ridicole.
Alberto Coluccini da alcune sedute manca dal Consiglio e non ha partecipato a sedute fondamentali come quelle sul bilancio. Un fatto incredibile e senza precedenti, che ha una sola spiegazione: i partiti che lo guidano glielo hanno imposto, per evitare che faccia nuove e terribili figure barbine come quelle recenti in assemblee pubbliche. Figure imbarazzanti, dove si è distinto per livore e lui sì incompetenza. Del resto in cinque anni Alberto Coluccini non ha mai proposto niente, mai un solo emendamento al bilancio che palesemente non sa leggere e sul quale sproloquia e diffonde un clima di falsità smentito dai numeri e dai fatti.
Non che in questi giorni di intensa e importantissima attività del consiglio comunale si sia sentita la mancanza dei teatrini del leader della destra, dato che usa le istituzioni come un palcoscenico per i suoi discutibili show e non come un luogo di proposta e di lavoro a favore della nostra comunità.

Ma rimane il fatto gravissimo di un consigliere che si candida a Sindaco e non partecipa ai momenti salienti della vita istituzionale del Comune. Proprio alla vigilia delle elezioni, un candidato che ha idee e proposte da far valere dovrebbe approfittare della seduta del bilancio per metterle in campo, per sfidare l’amministrazione con una proposta alternativa. E invece Coluccini è scappato dalle idee, dal confronto, dallo sforzo di proporre qualcosa che lo distingua dalle polemiche e dai polveroni che sono ormai il suo marchio di fabbrica.

La risposta di Coluccini

Coluccini raggiunto telefonicamente per una replica sull’argomento dichiara: “Ho detto chiaramente e lo ribadisco che se sarò sindaco la mia amministrazione, riavrà le deleghe allo sport e alle attività produttive”

“Il centro sinistra che continua a condurre la commedia dell’equivoco – prosegue il candidato del centro destra – vuol far passare il concetto che ci saranno nuovi assessori e costi maggiori approfittando della non conoscenza dell’argomento da parte della gente. Gli assessori sono 5 per legge! Se potevano essere sei, potevamo stare certi che il centro sinistra lo avrebbe nominato”.

Un consigliere comunale senza portafogli ne peso in giunta non è la soluzione che le associazioni sportive e le aziende vogliono, per risanare la situazione ed avere un futuro sviluppo ci vogliono referenti che contano!

In merito alla mia assenza al consiglio comunale sul bilancio – continua Alberto Coluccini – non credo che avevano bisogno di me per votare il documento che sancisce il loro fallimento:
7,7 milioni di euro di buco, 3 milioni di debiti già spalmati sul 2020 e 2021, oltre 3 milioni di debito con Ersu, quasi 400 mila euro di debito con la Società della Salute, 5 milioni di debiti spalmati per i prossimi 30 anni, 17 milioni di crediti di difficile riscossione, oltre ad uno scoperto di banca che in media è superiore a 5 milioni di euro e fatture scadute per 9 milioni di euro nei confronti delle aziende che rischiano di fallire perché il comune non le paga.
Per fare cassa hanno in tutti i modi cercato di mettere le mani in tasca ai cittadini.
Quello che avevo da dirvi sulla vostra cattiva amministrazione l’ho detto in questi cinque anni.

 

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