Con la determina del 24 aprile scorso, l’ATO Costa ha attribuito al Comune di Camaiore un finanziamento di 1.275.235,96 € per il progetto “Estensione p.a.p a tutto il territorio con sistema di riconoscimento RFID”.

 

“Ringraziamo l’ATO Costa per averci assegnato un finanziamento così importante che ci permetterà di investire nell’ampliamento del porta a porta su tutto il territorio comunale senza incidere sulla tariffa della TARI e quindi sulle tasche dei cittadini – il commento dell’Assessore all’Ambiente Sara Pescaglini – Siamo ancora fermi al 49% di differenziata nonostante gli sforzi di questa Amministrazione per raggiungere gli obiettivi fissati per legge: il finanziamento dell’ATO diventa così strategico nel dare gambe ai nostri piani”.

 

In particolare il progetto finanziato prevede l’estensione del porta a porta alla totalità del territorio comunale e l’implementazione di strumenti necessari all’introduzione della tariffa puntuale ovvero un sistema di tassazione che lega il tributo alla quantità effettiva di rifiuti prodotta dai vari contribuenti. Entrando nel dettaglio, il progetto prevede l’acquisto di bidoncini e sacchetti dotati di tag RFID ovvero codici a barre che permetteranno di tracciare esattamente i rifiuti e quindi di attribuire in modo inequivocabile la produzione alle varie utenze. Il progetto è rivolto sia a quelle commerciali che a quelle non commerciali.

 

L’Assessore alle Partecipate Simone Leo intende inoltre replicare alle ultime uscite stampa del Presidente di Sea Ambiente: “Le lamentele di Miracolo sono l’emblema di un chiarissimo conflitto di interessi. E ci spieghiamo meglio: Sea Ambiente non fa la raccolta differenziata, un servizio svolto da Sea Risorse società a partecipazione privata. Il presidente sta quindi proponendo che soldi pubblici vengano dirottati verso una società a partecipazione privata? Appare singolare che un membro del CdA di Reti Ambiente decida di non curare gli interessi del socio Comune di Camaiore ma che scelga di perseguire interessi particolari. Inoltre non vogliamo ritornare per l’ennesima volta su questioni giuridiche su cui il TAR è chiamato a pronunciarsi fra poco meno di un mese. Noi siamo sereni perché i nostri atti vanno nella direzione dell’interesse pubblico mentre queste continue uscite stampa fanno apparire con evidenza che in altre sedi non vi sia la stessa tranquillità”.

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ultimo aggiornamento: 30-04-2019


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