I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro “per equivalente” nei confronti dell’amministratore di una società che opera nel settore dei metalli preziosi con sede a Campi Bisenzio (FI). L’importo complessivo sottoposto a sequestro, costituito da liquidità e immobili, supera i 220.000 euro (parte dell’ammontare delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto che sarebbero state evase dalla società tra il 2014 e il 2015).

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, Dott.ssa Antonella Zatini, a seguito delle indagini condotte dalle Fiamme Gialle, tra il 2016 ed il 2017, su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica del capoluogo toscano, dottoressa Christine Von Borries.

In sintesi, la società, operatore professionale nel commercio dell’oro e dei metalli preziosi, autorizzata anche a svolgere l’attività di “compro oro”, ha indicato nella dichiarazione dei redditi costi non sostenuti, attraverso l’annotazione di false fatture emesse da una società localizzata nella Repubblica Ceca, al fine di ridurre drasticamente il reddito finale. Tale condotta, oltre ad aver determinato una consistente diminuzione delle correlate imposte, ha consentito di far confluire su conti bancari stranieri i proventi dell’attività svolta sul territorio nazionale, creando così disponibilità finanziarie occulte all’estero. La società, attraverso l’utilizzo di tali documenti contabili, ha altresì potuto giustificare sotto un profilo documentale la provenienza di ulteriori metalli preziosi acquistati “in nero”, successivamente anch’essi oggetto di vendite contabilmente non documentate.

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ultimo aggiornamento: 16-05-2019


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