Ricercato per omicidio e rapina e arrestato a Pisa dalla Polizia: deve scontare la pena dell’ergastolo in Kosovo.

Venerdì sera la Polizia di Stato di Pisa ha tratto in arresto un ricercato internazionale N.B., di anni 32, cittadino francese proveniente da Marsiglia ma di origine Kosovara, destinatario di una sentenza di condanna all’ergastolo.

La pronuncia era stata emessa nel 2015 nella contumacia del ricercato, presso la Corte di Gjakove/Dakovika, in Kosovo, e fa riferimento da alcuni fatti accaduti circa due anni prima, sempre nella piccola repubblica balcanica. Secondo la sentenza il ricercato, il 9 giugno del 2013 nella città di Gjakove, aveva aggredito con un oggetto contundente un signore del luogo, colpendolo ripetutamente sino a fargli perdere conoscenza, al fine di portargli via la somma di 2000 Euro, che il malcapitato teneva con sé. La vittima, ricoverata immediatamente in Ospedale, è deceduta dopo pochi giorni a causa delle ferite inferte dal rapinatore.

Da quel momento, l’uomo si è dato alla latitanza, andando a stabilirsi a Marsiglia, dove effettivamente risulta che abbia vissuto per diversi anni e, dove, essendo cittadino francese, è rimasto senza correre il rischio di essere assoggettato a procedura di estradizione.

Qualche giorno fa il soggetto, come appreso successivamente dagli investigatori, ha acquistato il biglietto tramite una nota compagnia internazionale di autobus di granturismo, con partenza Marsiglia e destinazione Pisa, ove aveva una prenotazione per tre notti in un albergo della zona della stazione.

Nell’ambito dei servizi di controllo e di monitoraggio delle strutture alberghiere, condotto dai poliziotti della Squadra Volante della Questura nella mattina di venerdì, all’atto del controllo a campione della struttura in parola, e dal successivo sviluppo in banca data dei dimoranti, è emerso che uno fra loro c’era proprio il soggetto, destinatario di un provvedimento di cattura internazionale emesso dall’INTERPOL. Secondo la nota fornita dall’organo di cooperazione internazionale, l’uomo veniva descritto come pericoloso e potenzialmente armato.

Pertanto, dopo un preliminare e discreto sopralluogo all’interno della struttura, seguito da una fase di appostamento, venivano circondate le uscite e una quindicina di poliziotti della Squadra Volante e della Squadra Mobile hanno circondato lo stabile ove risultava dimorare.

L’uomo è stato rintracciato all’interno della hall dell’Hotel. Non dava l’impressione di rendersi conto di quanto stesse accadendo. Sia dall’abbigliamento che da quanto trovato in suo possesso, aveva la tenuta tipica del turista, venuto in vacanza a Pisa per vedere la Torre.

Quando è stato portato in Questura ed è stato messo al corrente del mandato di cattura riferito al fatto da lui compiuto in Kosovo 6 anni prima, è sbottato dicendo che la Polizia italiana non gli poteva fare niente, perché il Kosovo non era tra i Paesi aderenti ad Interpol e sosteneva di essere era già stato in Italia, a Venezia nel 2015, senza che gli venisse contestato niente, nonostante fosse già stato sottoposto a condanna.

In realtà, i poliziotti hanno fatto presente al cittadino francese che nel frattempo le cose, rispetto al 2015, erano cambiate. Infatti, nel 2016, l’Italia ha ratificato un accordo bilaterale con la repubblica del Kosovo, finalizzato alla cooperazione giudiziaria in materia di estradizione. Al contempo il Kosovo, tramite la missione Eulex, stanziale nei balcani dal 2008, pur non essendo aderente ad Interpol, si avvale del canale della missione per l’utilizzo del sistema di cooperazione internazionale. Una somma di dettagli che erano stati trascurati dal ricercato internazionale che, con una condanna pendente, si sentiva comunque al sicuro in territorio italiano alla stregua di quello francese.

La Polizia, dopo aver verificato l’esatta corrispondenza delle generalità del soggetto con quelle del ricercato internazionale ha proceduto, sussistendo il pericolo di fuga, all’arresto provvisorio ai fini estradizionali del cittadino francese. Sull’atto e sulla richiesta di estradizione si pronuncerà, nel giro di alcuni giorni, la Corte d’Appello di Firenze, che valuterà l’avvio delle procedure estradizionali del soggetto in Kossovo. Nel frattempo l’uomo rimarrà detenuto presso il carcere Don Bosco.

 

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ultimo aggiornamento: 21-05-2019


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